La GASSA D’AMANTE, chiamata anche nodo bolina, cappio del bombardiere, o semplicemente gassa, è un nodo “ad occhiello”.
Sembra che lo abbia inventato Niccolò Toraldo, un nobile navigante partenopeo, che esplorava i fondali marini nella prima metà del Trecento.
È anche conosciuto come “il nodo che non slitta mai” anche se ha la tendenza ad allentarsi ed a slegarsi quando è scarico e agitato
Pregio principale di questo nodo è di non essere scorsoio, ma allo stesso tempo non si stringe mai troppo e può essere sciolto facilmente, anche quando il cavo si bagna sotto carico (per esempio in seguito alla caduta e al recupero di un uomo a mare).
La gassa d’amante è uno dei nodi più utili: può essere eseguito velocemente anche con una mano sola e per questo motivo viene spesso utilizzato in situazioni d’emergenza e tutti dovrebbero acquisirne padronanza.
Perchè “GASSA”?
Perché “D’ AMANTE”?
Negli antichi manuali si fa riferimento alla parte terminale di una cima in particolari impieghi, chiamandola “amante” e nel Vocabolario Marino e Militare di Alberto Gugliemotti si legge:
Garza:
Doppio anello di corda in cima ad un canapo che tiene, e non strozza.
Le Garze si fanno agli stralli, paterazzi e simili e quando si vuole legare un uomo a mare per tirarselo senza scavezzargli le membra
Manta
Dalla voce Manto, Mantiglia, in greco Imanto (Ιμας ιμαντος)
Un cavo di manovra doppio che scende dall’albero divaricandosi per reggere e manovrare i pennoni assomigliando al profilo di un Mantello
Per questo
GARZA DI MANTA
si è trasformato in
👇
GASSA D’AMANTE
Fonte: Cieli sereni – PG