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La mostra personale della fotografa Pia Zanetti è stata allestita presso il Fotostiftung Schweiz di Winterthur nel Canton Zurigo.

Pia Zanetti, nata a Basilea nel 1943, si è fatta un nome realizzando dei reportage di un certo impegno. È riuscita ad affermarsi con caparbietà in un dominio a lungo riservato esclusivamente agli uomini. Per conto di pubblicazioni come Die Woche, Das Magazin, Du o NZZ ha viaggiato a partire dagli anni ’60 prima in Europa e poi in tutto il mondo. Il suo interesse è sempre stato rivolto alle persone che osservava per la strada, al lavoro, allo stadio, mentre giocavano o erano immerse nei propri pensieri. In modo discreto, empatico, critico e preciso, ha catturato i piccoli e grandi drammi della vita di tutti i giorni – anche in numerosi viaggi per conto di organizzazioni umanitarie e ONG, di cui ha accompagnato il lavoro con le sue relazioni. Pia Zanetti ha documentato la solidarietà e la resistenza contro l’ingiustizia, ma è sempre andata anche all’instancabile ricerca di quei momenti felici in cui i sogni sembrano realizzarsi.

In occasione della sua prima ampia esposizione, la fotografa, attingendo dal suo vasto archivio, ha voluto mettere in luce proprio quelle fotografie che sono più di una mera documentazione. Immagini memorabili in cui è riuscita ad immortalare stralci di poesia in eventi quotidiani e incontri casuali.

Nel 2002/2003 la Fotostiftung Schweiz e il Fotomuseum Winterthur hanno riattato una parte dell’area industriale “Schleife” per valorizzare e incentivare il dialogo sui molteplici aspetti dell’arte fotografica. Le due istituzioni indipendenti perseguono scopi diversi in un unico centro gestito in comune: il Fotomuseum Winterthur si concentra principalmente sulla fotografia internazionale contemporanea e sui maestri della storia della fotografia, mentre la Fotostiftung Schweiz, che quest’anno festeggia i suoi 50 anni, si dedica in prima linea al patrimonio fotografico.

La mostra “Pia Zanetti, fotografa”, inaugurata il 23 gennaio,sarà visitabile fino al 24 maggio 2021 nel rispetto delle norme contro il coronavirus.

fonte: www.fotostiftung.ch
photo: pixabay