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Alla luce del chiaro aumento del numero di casi in Svizzera, l’Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP) e la Commissione federale per le vaccinazioni (CFV) raccomandano la vaccinazione di richiamo per la popolazione generale, comprese quindi le persone con meno di 65 anni; questa raccomandazione è in linea con la decisione di omologazione adottata dall’Istituto svizzero per gli agenti terapeutici Swissmedic. In questo modo si intende rafforzare la protezione individuale dall’infezione e porre quindi un freno alla trasmissione e alla diffusione del virus nell’attuale situazione epidemica. Ad oggi la vaccinazione di richiamo è stata somministrata a più di 350 000 persone: si tratta di persone con più di 65 anni e persone particolarmente a rischio più giovani che corrono un altissimo rischio di ammalarsi in modo grave. Queste categorie devono continuare a godere di un accesso prioritario alla vaccinazione di richiamo.

Considerati la situazione epidemiologica ed il numero di casi in rapido aumento, la CFV e l’UFSP raccomandano che tutte le persone dai 16 anni in su possano accedere alla vaccinazione di richiamo. Le raccomandazioni di vaccinazione sono state ampliate di conseguenza. La cosiddetta vaccinazione booster dovrebbe essere somministrata al più presto sei mesi dopo la vaccinazione completa.

Finora la vaccinazione di richiamo era raccomandata in primo luogo alle persone con più di 65 anni ed a quelle più giovani con malattie gravi preesistenti, poiché la loro protezione vaccinale da decorsi gravi diminuisce progressivamente ed in caso di contagio il rischio che si ammalino in modo grave o debbano essere ospedalizzati aumenta. Per queste fasce d’età e per i professionisti della salute particolarmente esposti i Cantoni hanno già avviato la somministrazione delle vaccinazioni di richiamo. Nella maggior parte dei Cantoni, le persone anziane che lo desiderano otterranno la vaccinazione di richiamo entro fine anno. Questa categoria di persone deve inoltre continuare a beneficiare di un accesso prioritario alla vaccinazione di richiamo. Sono circa 1,2 milioni le persone con più di 65 anni a cui è stata somministrata la vaccinazione completa sei mesi fa e per le quali una vaccinazione di richiamo dovrebbe essere data in novembre o dicembre, se possibile.

Protezione dalla trasmissione
Sei mesi dopo la vaccinazione completa, le persone con meno di 65 anni continuano a essere ben protette contro le forme gravi della malattia. I dati scientifici mostrano però che la protezione da un’infezione e da forme lievi della malattia diminuisce anche per loro. Nella maggior parte dei casi, le persone più giovani che si contagiano nonostante la vaccinazione sono asintomatiche o manifestano piuttosto sintomi lievi ed è raro che si ammalino gravemente. Possono tuttavia trasmettere il virus, anche se in misura minore rispetto ai non vaccinati.

Per ridurre il più possibile la trasmissione del virus, la CFV e l’UFSP raccomandano a tutte le persone dai 16 anni in su una vaccinazione di richiamo perché può contribuire a ridurre il numero di infezioni e quindi la diffusione del virus, nonché a impedire il sovraccarico del sistema sanitario.

Vaccinazioni di richiamo per tutti
Estendendo la vaccinazione di richiamo a tutti i giovani dall’età di 16 anni e gli adulti nella situazione epidemica attuale, la raccomandazione dell’UFSP e della CFV persegue l’obiettivo di contribuire a evitare il sovraccarico del sistema sanitario. La raccomandazione si basa sull’estensione dell’omologazione da parte di Swissmedic, che ha omologato i due vaccini a mRNA per la vaccinazione di richiamo (con Pfizer per persone a partire dai 16 anni e con Moderna a partire dai 18).

Alle persone al di sotto dei 30 anni è raccomandata preferibilmente la vaccinazione di richiamo con il vaccino di Pfizer, a prescindere dal vaccino utilizzato per l’immunizzazione di base. In linea di principio, nei limiti del possibile va somministrato lo stesso vaccino a mRNA utilizzato per l’immunizzazione di base. Se quest’ultimo non è disponibile in loco può essere impiegato anche l’altro vaccino a mRNA.

L’immunizzazione di base resta fondamentale
Per uscire dalla pandemia di COVID-19 resta determinante la vaccinazione delle persone non ancora vaccinate.

La Svizzera dispone di quantità di vaccino sufficienti di entrambi i prodotti mRNA per offrire, nel 2021 e nel 2022, una vaccinazione a tutti coloro ai quali è raccomandata una vaccinazione di richiamo ed a tutti coloro che ancora non si sono fatti vaccinare.

Fonte: Ufficio federale della sanità pubblica