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Il 2 e il 3 febbraio 2022 la consigliera federale Karin Keller-Sutter ha partecipato a un incontro informale dei ministri degli interni dell’UE a Lille su invito della presidenza francese. Una delle priorità stabilite per l’incontro è stata la conduzione dello spazio Schengen: protezione delle frontiere esterne, politica migratoria e cooperazione di polizia.

Già alla vigilia dell’incontro ministeriale il presidente francese Emmanuel Macron si era dichiarato favorevole a una conduzione politica più forte del sistema Schengen mediante un Consiglio Schengen che dovrebbe assumere compiti operativi e fornire un sostegno rapido e mirato a singoli Stati in caso di crisi. La consigliera federale Keller-Sutter ha potuto avere uno scambio di opinioni con il presidente francese sul ruolo degli Stati associati nel cui quadro Macron le ha assicurato che questi ultimi, e quindi anche la Svizzera, faranno senz’altro parte del Consiglio Schengen.

Riguardo ad un migliore funzionamento dello spazio Schengen, la consigliera federale Keller-Sutter ha dichiarato che la riforma è necessaria per affrontare le sfide attuali, in quanto una gestione efficace delle frontiere è la base di una politica migratoria europea credibile.

La riforma del Codice frontiere Schengen mira a migliorare il coordinamento nel caso di una minaccia incombente. Con controlli proporzionati alle frontiere interne, gli Stati Schengen sarebbero in grado di reagire in modo più flessibile a eventuali situazioni di pericolo, come ad esempio una pandemia. Al contempo si intende rafforzare la protezione delle frontiere esterne, in particolare nei casi di strumentalizzazione di migranti a fini politici.
Altro punto prioritario dell’incontro a Lille è la politica migratoria dell’UE. Le proposte per una riforma completa della politica d’asilo e migratoria europea sono attualmente bloccate. La Svizzera sostiene pertanto un modo di procedere a tappe.

In questo contesto è pure stata discussa la lotta alla migrazione secondaria, il fenomeno per cui dei migranti – inclusi rifugiati o richiedenti asilo – si spostano, per diverse ragioni, dal paese in cui sono arrivati per richiedere protezione o per insediarsi altrove in modo permanente. Il capo del DFGP promuove il progetto di rendere più efficace la lotta ai viaggi non autorizzati all’interno dello spazio Schengen. A tal scopo la riforma mira a consentire operazioni di polizia congiunte e ad agevolare la riammissione tra gli Stati membri. Keller-Sutter ritiene si tratti di una procedura equa in quanto strutturata in modo da poter essere ugualmente applicabile a tutte le frontiere interne. Dal punto di vista svizzero, il presupposto è che la Svizzera continui a essere integrata pienamente nel sistema Schengen/Dublino.

fonte: Dipartimento federale di giustizia e polizia
foto: pixabay