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Il consigliere federale Guy Parmelin, capo del Dipartimento federale dell’economia, della formazione e della ricerca (DEFR), ha risposto a nome del Consiglio federale a una lettera della ministra della Difesa tedesca, Christine Lambrecht negando l’autorizzazione al trasferimento di materiale bellico svizzero in Ucraina.

La richiesta della ministra della Difesa tedesca Christine Lambrecht del 21 ottobre 2022 per l’autorizzazione al trasferimento di materiale bellico di origine svizzera riguardava circa 12 400 munizioni da 35 mm di origine svizzera per il semovente antiaereo Gepard, che la Germania vorrebbe cedere all’Ucraina.

A nome del Consiglio federale, il consigliere federale Guy Parmelin ha ribadito nella sua risposta, del 3 novembre 2022, la situazione giuridica, così come l’aveva già illustrata in una lettera del 3 giugno 2022: nelle relazioni tra Russia e Ucraina, in guerra dal 20 febbraio 2022 la Svizzera applica il diritto di neutralità, che fa parte del diritto internazionale consuetudinario. In base al principio della parità di trattamento ai sensi del diritto della neutralità, la Svizzera non può autorizzare una richiesta di trasferimento all’Ucraina di materiale bellico di provenienza svizzera finché quest’ultima è coinvolta in un conflitto armato internazionale. Inoltre, anche i criteri di autorizzazione della legge svizzera sul materiale bellico escludono la fornitura di materiale bellico a Paesi coinvolti in un conflitto armato internazionale.

Poiché la situazione giuridica è invariata, non è tuttora possibile autorizzare un trasferimento di materiale bellico svizzero da parte della Germania all’Ucraina. Nella sua risposta, il Consigliere federale Parmelin ha sottolineato che la Svizzera è risolutamente impegnata per la pace e la sicurezza, ma sempre nel rigoroso rispetto del diritto di neutralità, in linea con la sua tradizione umanitaria.

Il 2 novembre 2022 il Consiglio federale ha approvato il Piano d’azione per il soccorso d’inverno a sostegno della popolazione ucraina, con il quale la Svizzera mette a disposizione 100 milioni di franchi svizzeri in aggiunta al suo attuale impegno umanitario in Ucraina e nella regione.

Fonte: Dipartimento federale dell’economia, della formazione e della ricerca
Foto: pixabay