La Conferenza delle Nazioni Unite sull’acqua, svoltasi a New York dal 22 al 24 marzo, ha portato all’elaborazione di un’agenda d’azione. Questo risultato dovrebbe contribuire a velocizzare i progressi verso il raggiungimento dell’Obiettivo di sviluppo sostenibile (OSS) 6 dell’Agenda 2030, ossia garantire la disponibilità e la gestione sostenibile di acqua e servizi igienici per tutti. La delegazione svizzera ha sottolineato in particolare l’importanza di una gestione concertata ed efficace delle acque transfrontaliere affinché questa risorsa vitale possa essere uno strumento di pace e cooperazione.
La Conferenza delle Nazioni Unite sull’acqua ha portato all’elaborazione di un’agenda d’azione costituita da impegni volontari, cinque dei quali assunti dalla Svizzera. Nello specifico si tratta della sua iniziativa Blue Peace, che coniuga la diplomazia dell’acqua e la cooperazione allo sviluppo, e del suo sostegno al Fondo delle Nazioni Unite per i servizi igienico-sanitari e l’igiene nonché all’UNESCO per quanto riguarda la gestione delle acque transfrontaliere. Questo evento mondiale ha inoltre permesso di focalizzare l’attenzione a livello politico sui problemi dell’acqua.
Durante la conferenza internazionale la delegazione svizzera ha condiviso la propria esperienza soprattutto a livello di gestione transfrontaliera di questa risorsa, un tema al centro anche dell’iniziativa Blue Peace.
La Svizzera, che condivide con i Paesi limitrofi sei fiumi e quattro laghi, ha co-presieduto, insieme al Senegal, il quarto dei cinque dialoghi interattivi su questo argomento cruciale finalizzato a rendere l’acqua uno strumento di pace e cooperazione. «È solo stringendo accordi con i nostri vicini, creando istituzioni comuni e coinvolgendo tutte le parti interessate in questi scambi che potremo affrontare le sfide legate all’acqua e costruire così un futuro prospero e sereno per le generazioni future», ha sottolineato il vicedirettore della DSC Christian Frutiger.
Il tema dell’acqua è stato anche al centro di una riunione informale del Consiglio di sicurezza, durante la quale si è discusso di infrastrutture e servizi idrici essenziali per la popolazione civile nel contesto di conflitti armati. La protezione della popolazione civile è una delle quattro priorità che la Svizzera si è prefissata per il suo mandato biennale (2023-2024) in questo organo delle Nazioni Unite.
Fonte: Dipartimento federale degli affari esteri
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