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Su raccomandazione della Commissione federale d’arte, l’Ufficio federale della cultura (UFC) ha deciso di attribuire il Gran Premio svizzero d’arte / Prix Meret Oppenheim 2024 a Jacqueline Burckhardt, Marianne Burkhalter, Christian Sumi e Valérie Favre. La cerimonia di premiazione avrà luogo il 10 giugno 2024, nel giorno di inaugurazione della mostra Swiss Art Awards a Basilea.

Jacqueline Burckhardt: portavoce di una mediazione artistica effervescente

Personalità ispirata e prolifica, Jacqueline Burckhardt (*1947, Basilea) ha studiato restauro artistico presso l’Istituto Centrale per il Restauro a Roma, poi storia dell’arte a Zurigo, dove tuttora vive. La sua carriera presenta molte sfaccettature: è restauratrice, storica dell’arte, curatrice, autrice, editrice e organizzatrice. Si è adoperata, con successo, per dare visibilità internazionale alla scena artistica svizzera e per il riconoscimento dell’arte contemporanea. La sua biografia La mia commedia dell’arte, pubblicata nel 2022 dalla casa editrice Patrick Frey, è andata esaurita in pochi mesi.

Marianne Burkhalter e Christian Sumi: pionieri della costruzione moderna in legno

Durante la loro carriera Marianne Burkhalter (*1947, Thalwil) e Christian Sumi (*1950, Bienne) hanno costruito, insegnato, svolto attività di ricerca, esposto e pubblicato in maniera prolifica. Nel 1984 hanno fondato insieme l’agenzia Burkhalter Sumi e sono diventati in breve tempo un punto di riferimento nel panorama internazionale per il loro linguaggio di forme e colori. Consapevoli, in tempi non sospetti, della questione ecologica, nei loro progetti hanno sviluppato nuove forme abitative e introdotto il concetto di Adaptive Reuse (riuso adattativo), una strategia di costruzione improntata al riuso sempre più diffusa nell’architettura. Partendo da approcci diversi, Marianne Burkhalter e Christian Sumi trovano un terreno d’intesa nelle questioni fondamentali della costruzione. Nel 2021 una parte dell’archivio Burkhalter Sumi è stata devoluta all’Istituto della storia e della teoria di architettura (gta) del Politecnico federale di Zurigo (PFZ).

Valérie Favre: una pittrice non convenzionale

Per Valérie Favre (*1959, Évilard) la pittura è un modo radicale di pensare il mondo. Sostenitrice della figurazione libera, la sua arte riflette la forza della sua immaginazione, alimentata da legami costanti e dichiarati con il cinema, il teatro, la letteratura, le favole e la storia dell’arte. Il lavoro pittorico sviluppato da Valérie Favre per oltre trent’anni è precursore del suo tempo.
Dopo una prima carriera teatrale e cinematografica a Ginevra e Parigi, sul finire degli anni Ottanta del secolo scorso Valérie Favre si è dedicata alla pittura da autodidatta e si è imposta in breve tempo come pittrice femminista, dalle composizioni rutilanti, caratterizzate da uno stile pittorico espressivo. Uno dei suoi tratti peculiari è quello di lavorare per anni in parallelo su serie diverse. Attualmente Valérie Favre vive e lavora tra Neuchâtel e Berlino.

Dal 2001 con il Gran Premio svizzero d’arte / Prix Meret Oppenheim (PMO) sono insignite personalità del mondo dell’arte, dell’architettura, della critica, dell’edizione e delle mostre. Ciascuna distinzione ha un valore di 40 000 franchi. I Gran Premi svizzeri d’arte / Prix Meret Oppenheim 2024 saranno consegnati con i Premi svizzeri d’arte nell’ambito della mostra Swiss Art Awards il 10 giugno a Basilea. Una pubblicazione con interviste inedite e tre video permetteranno di scoprire le vincitrici e il vincitore di quest’anno. La mostra Swiss Art Awards sarà inaugurata il 10 giugno alla Fiera di Basilea, padiglione 1.1. La mostra avrà luogo in contemporanea ad Art Basel, dall’11 al 16 giugno 2024.
Fonte: Ufficio federale della cultura
foto: pixabay