Nella seduta del 21 febbraio 2024, il Consiglio federale ha adottato il messaggio concernente l’iniziativa popolare «Per un’imposizione individuale a prescindere dallo stato civile (Iniziativa per imposte eque)» ed il controprogetto indiretto (Legge federale sull’imposizione individuale). Il passaggio dall’imposizione congiunta dei coniugi all’imposizione individuale permetterebbe di abrogare la cosiddetta penalizzazione del matrimonio e incrementare gli incentivi a esercitare un’attività lucrativa.
I parametri della riforma sono stati definiti dal Consiglio federale. Il controprogetto indiretto prevede che tutte le persone siano tassate individualmente a prescindere dal loro stato civile. A tal fine, i proventi ed i valori patrimoniali delle coppie sposate sono ripartiti in funzione dei rapporti di diritto civile, come già avviene per le coppie non sposate. Nell’ambito dell’imposta federale diretta, la deduzione per i figli viene aumentata ed è ripartita in parti uguali tra i genitori. Inoltre si procede ad un adeguamento della tariffa dell’imposta federale diretta: le aliquote d’imposta per i redditi medio-bassi vengono ridotte, la quota esente è aumentata e l’importo che definisce il raggiungimento dell’aliquota massima dell’11,5 per cento viene ridotto. Questi adeguamenti permettono di distribuire in modo più equo l’effetto di sgravio della riforma tra le classi di reddito.
Secondo le stime del Consiglio federale, l’introduzione dell’imposizione individuale determina per l’imposta federale diretta una diminuzione del gettito di circa 1 miliardo di franchi all’anno; queste stime si basano sull’anno fiscale 2024.
Dal momento che l’imposizione individuale deve essere attuata a tutti i livelli statali, anche i Cantoni dovranno modificare le proprie leggi. I Cantoni sono liberi di definire le loro tariffe e deduzioni e pertanto il Consiglio federale non può esprimersi in merito alle ripercussioni finanziarie che la riforma avrà a livello cantonale e comunale. Considerata la complessità del cambiamento di sistema, è necessario ipotizzare in ogni caso un lungo periodo per la sua attuazione.
Stando alle stime, il controprogetto indiretto ridurrà l’onere fiscale per una netta maggioranza dei contribuenti. In base al diritto vigente, le persone non coniugate con figli godono di una tariffa privilegiata. Per questo gruppo di persone la modifica comporta nel complesso un aumento dell’onere fiscale, che tuttavia viene fortemente ammortizzato dall’aumento della deduzione per i figli e dagli adeguamenti tariffari e, in caso di redditi medio-bassi, risulta mediamente compensato.
Per i coniugi con un solo reddito o con un secondo reddito esiguo, la riforma può comportare oneri aggiuntivi a causa dell’abolizione della tariffa per coniugi e della ripartizione in parti uguali della deduzione per i figli; ciò riguarda in particolare le coppie con figli nelle classi di reddito medio-alte.
Lo sgravio maggiore risulta per le coppie sposate con una ripartizione dei redditi piuttosto uniforme e riguarda quindi anche numerosi coniugi pensionati. Grazie all’adeguamento della tariffa si ottiene uno sgravio anche per la maggior parte delle persone non coniugate senza figli.
Poiché rispetto all’attuale imposizione dei coniugi l’imposizione individuale riduce l’onere fiscale sul secondo reddito più basso, il cambiamento di sistema dovrebbe creare incentivi occupazionali e quindi migliorare anche lo sfruttamento del potenziale nazionale di manodopera ordinaria e qualificata.
La legge federale sull’imposizione individuale funge da controprogetto indiretto all’iniziativa popolare «Per un’imposizione individuale a prescindere dallo stato civile (Iniziativa per imposte eque)». In questo modo il Consiglio federale adempie il mandato del Parlamento, la cui maggioranza si è espressa a favore dell’imposizione individuale nel quadro del programma di legislatura 2019-2023. L’Esecutivo raccomanda di respingere l’iniziativa popolare, poiché lo stesso obiettivo può essere raggiunto più rapidamente con il controprogetto indiretto. Il Parlamento ha tempo fino all’8 marzo 2025 per decidere se raccomandare l’accettazione o il rifiuto dell’iniziativa popolare. Il termine può essere prorogato di un anno se una Camera si pronuncia per un controprogetto indiretto.
Fonte: Dipartimento federale delle finanze
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