Istituto Svizzero Roma
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SPEAKING NEARBY è una concertazione di orientamenti teorici e gesti artistici situati nei diversi spazi di Villa Maraini nel tempo dilatato di un lungo pomeriggio fino a notte. Il titolo, in prestito da una conversazione con la regista, compositrice e teorica Trinh T. Minh-ha, suggerisce un modo indiretto di parlare per lasciare che l’altro si pronunci, di operare artisticamente per fare spazio, di agire in con-tatto con corpi, voci e altre materie. Impiegata come cornice operativa per esplorare una nozione espansa di prossimità, lə studiosə e lə artistə, in residenza per 10 mesi all’Istituto Svizzero, presentano emersioni puntuali delle loro ricerche che rivelano le modalità in cui trafficano le idee e le cose nell’incontro, le sintonizzazioni con determinati ambienti, le posture connesse con il proprio posizionamento, quindi le trasformazioni che riverberano in processi situati, lasciando che qualcosa accada.

SPEAKING NEARBY è un dispositivo di convivenze, risonanze e interferenze. È un percorso tra i respiri emergenti da sculture che soffiano nell’acqua, bisbigli a ridosso dei concetti, umori legati alla vergogna e agli archivi del piacere, pronunce di artiste femministe interessate a convocare le dinamiche della riproduzione sociale. È un accordo con anfratti sonori, con le composizioni al pianoforte di una mistica etiope con una storia coloniale, con teorie neopagane devote a divinità olimpiche nel cuore del Medioevo, e con voci intrecciate nei domini della legge e del divino. È un incontro con tradizioni antiche inventate di sana pianta in un presente incerto e di costumi annoiati che si muovono da soli, mentre altrove stampe serigrafiche interpellano i codici dell’abbigliamento attraverso la standardizzazione propria di ogni uniforme. È un colloquio con escrescenze sensuali e oblique di carta e colla, in simbiosi con la facciata della Villa, con i richiami a un monumento funerario progettato in vita da una donna nella Napoli del XVI secolo, con obsolescenza dei cartelli pubblicitari al neon riplasmata dall’intelligenza artificiale, con il flickering delle luci pubbliche nelle notti della Città Eterna.

La serata, ad ingresso libero e con prenotazione, si concluderà con un DJ Set di Qursarina, giovane DJ del Kazakistan che ha iniziato la sua carriera nella scena underground di Almaty, in Kazakistan e che si è trasferita a Roma nel 2021.