L’edizione di quest’anno del Forum politico di alto livello sullo sviluppo sostenibile (HLPF) si è tenuto dal 14 al 23 luglio 2025 presso la sede dell’ONU a New York. La delegazione svizzera, guidata da Markus Reubi, delegato del Consiglio federale per l’Agenda 2030 al Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE), si concentra sulla crescita economica e sul lavoro dignitoso.
L’HLPF ha cominciato a valutare lo stato di attuazione dell’Agenda 2030 nel 2016. Sotto la guida del Consiglio economico e sociale (ECOSOC) dell’ONU, gli Stati membri riferiscono sul raggiungimento a livello nazionale dei 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile (OSS), la cui implementazione viene verificata ogni anno in modo scaglionato. All’HLPF vengono sottoposti e discussi anche i rapporti nazionali volontari degli Stati membri, quest’anno provenienti da 39 Paesi. La Svizzera presenterà il proprio rapporto nel 2026.
Come già durante il forum regionale sulla sostenibilità tenutosi in aprile a Ginevra, anche in occasione dell’HLPF di quest’anno la comunità internazionale esamina 5 dei 17 OSS dell’Agenda 2030: salute e benessere (OSS 3), parità di genere (OSS 5), lavoro dignitoso e crescita economica (OSS 8), vita sott’acqua (OSS 14) e partnership per gli obiettivi (OSS 17). Le e i rappresentanti degli Stati membri dell’ONU e delle organizzazioni non governative si scambiano opinioni su come raggiungere questi obiettivi all’insegna dell’innovazione e nel miglior modo possibile. La Svizzera è favorevole a un approccio integrato e di ampio respiro. Per esempio, le misure per promuovere la parità di genere sono strettamente legate a quelle per garantire l’accesso a servizi sanitari di qualità o per consentire un lavoro dignitoso. Anche la cooperazione al di là dei vari livelli statali e delle unità organizzative è considerata fondamentale per raggiungere gli obiettivi comuni.
Markus Reubi, delegato del Consiglio federale per l’Agenda 2030 e capo della delegazione svizzera, ha sottolineato l’importanza del multilateralismo come linea guida dell’azione internazionale. Nonostante le crescenti sfide a livello geopolitico, la Svizzera continuerà a sostenere l’approccio cooperativo per l’attuazione degli OSS, che sono universalmente validi.
In fatto di crescita economica sostenibile e lavoro dignitoso, la Svizzera ha organizzato insieme al Qatar e all’Organizzazione internazionale del lavoro (OIL) un evento per tematizzare la necessità di trovare un migliore equilibrio tra le esigenze di crescita economica e quelle di sviluppo sociale, in vista del secondo vertice mondiale per lo sviluppo sociale che si terrà a Doha, in Qatar, il prossimo novembre.
Oltre al DFAE (Segreteria di Stato e Direzione dello sviluppo e della cooperazione DSC), la delegazione svizzera comprende anche rappresentanti di alto livello di altri tre dipartimenti, in veste di specialiste e specialisti degli uffici federali competenti per i temi trattati. Tra questi, il DATEC (Ufficio federale dello sviluppo territoriale ARE), il DFI (Ufficio federale per l’uguaglianza fra donna e uomo UFU) e il DEFR (Segreteria di Stato dell’economia SECO). A dare man forte alla delegazione in loco c’è anche un rappresentante del Gruppo di accompagnamento Agenda 2030, il direttore esecutivo della rete UN Global Compact Svizzera e Liechtenstein Antonio Hautle.
L’Agenda 2030 ha una portata universale e comprende un’ampia gamma di principi fondamentali, che spaziano dalla lotta alla povertà fino alla cooperazione. Nel 2015 tutti i 193 Stati membri dell’ONU hanno adottato l’Agenda con i suoi 17 obiettivi e 169 sotto-obiettivi, incluso un meccanismo di revisione con rapporti nazionali e analisi sui Paesi a intervalli regolari.
Il Consiglio federale considera l’Agenda 2030 come un importante quadro di riferimento per la propria politica di sostenibilità. Sulla base della sua decisione di fine 2018 e della Strategia per uno sviluppo sostenibile (SSS 2030) del Consiglio federale del 2021, la Svizzera si impegna ad attuare al meglio gli obiettivi e i sotto-obiettivi dell’Agenda 2030 e a condividere le esperienze a livello internazionale.
Fonte: Dipartimento federale degli affari esteri
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