In linea con gli sforzi profusi da tempo dalla Svizzera a favore di una risoluzione politica del conflitto in Medio Oriente, il consigliere federale Ignazio Cassis ha preso parte alla conferenza sulla soluzione a due Stati tenutasi a New York. La Svizzera ha inoltre firmato, insieme a diversi altri Stati, una dichiarazione congiunta che chiede a Israele di sollevare le restrizioni sui farmaci e sulle attrezzature mediche e di riaprire il corridoio di evacuazione medica da Gaza verso la Cisgiordania, inclusa Gerusalemme Est.
Già in occasione della conferenza delle Nazioni Unite sull’attuazione della soluzione a due Stati del 29 luglio 2025, la Svizzera aveva ricordato che tale soluzione rappresenta l’unica via per consentire a Israeliani e Palestinesi di coesistere fianco a fianco in pace, sicurezza e dignità, all’interno di confini sicuri e riconosciuti, conformemente al diritto internazionale.
La Confederazione sostiene la Dichiarazione di New York, frutto dei lavori legati alla conferenza sull’attuazione della soluzione a due Stati, che invita a compiere passi concreti per porre fine alla guerra a Gaza, mettere in atto la soluzione a due Stati e consentire l’integrazione regionale.
La Svizzera denuncia con fermezza la presenza israeliana nel Territorio palestinese occupato, gli insediamenti, l’annessione e lo sfollamento forzato della popolazione, ed esorta tutte le parti coinvolte a rispettare gli obblighi derivanti dal diritto internazionale pubblico e dal diritto internazionale umanitario. Ribadisce inoltre le sue richieste riguardanti un cessate il fuoco immediato e duraturo, il rilascio incondizionato di tutti gli ostaggi e un accesso sicuro per gli aiuti umanitari. La Svizzera si esprime da tempo a favore della soluzione a due Stati. Il riconoscimento bilaterale della Palestina deve iscriversi in un contesto di pace duratura basato su tale soluzione, e potrà essere preso in considerazione una volta che saranno state attuate misure concrete che garantiscano al contempo l’autodeterminazione del Popolo palestinese e la sicurezza di Israele.
La situazione umanitaria nella Striscia di Gaza è diventata insostenibile.La Svizzera ricorda che, in qualità di potenza occupante, Israele deve garantire l’approvvigionamento alimentare della popolazione e l’accesso all’assistenza sanitaria. A New York, la Confederazione si è unita lunedì a diversi Stati partner firmando una dichiarazione congiunta che chiede a Israele di sollevare le restrizioni sui farmaci e sulle attrezzature mediche e di riaprire il corridoio di evacuazione medica da Gaza verso la Cisgiordania, compresa Gerusalemme Est, affinché le persone bisognose possano ricevere l’assistenza di cui necessitano urgentemente.
Fonte: Dipartimento federale degli affari esteri
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