I maestri Schermidori del Circolo Svizzero hanno partecipato all’inaugurazione della Personale dell’artista Annette Amberg, che vive e lavora a Zurigo, dal titolo “Una questione privata” che si è tenuta all’Istituto Svizzero di Roma e sarà visitabile fino al prossimo 11 settembre.
Parte del ciclo “Openings Out to Reality” avviato all’Istituto Svizzero di Roma quasi due anni fa, per mettere a verifica il potenziale dell’arte facendo delle istituzioni il luogo dove rappresentare l’estensione e la pratica di tale ricerca. L’incedere di tale metodo, dalla temporalità anomala, permette di interrogare il funzionamento istituzionale a partire dal lavoro artistico, facendo di questa durata lo strumento per pensare il cambiamento. L’artista Annette Amberg, invitata a confrontarsi con le ipotesi di “Openings, ha intrapreso una serie di indagini in direzioni differenti, una lunga ricerca idiosincratica dove istanze culturali e realtà storica presente, ragioni istituzionali e storie personali si sono intersecate in un unico groviglio difficile da disbrogliare.
Una questione privata, tratto dall’omonimo romanzo di Beppe Fenoglio, costruito con la geometrica tensione di un romanzo di follia amorosa … e nello stesso tempo c’è la Resistenza … vera come mai era stata scritta – Italo Calvino, è l’accumulazione della relazione che l’artista ha intrapreso con questa istituzione e le persone che vi lavorano, il suo programma e i suoi spazi. In breve, il contesto istituzionale dove privato e pubblico si intrecciano dando vita a possibili aperture capaci di sfidare la realtà. Ma allo stesso tempo questo titolo riflette la posta in palio del suo metodo di lavoro e di Openings: trasformare un’istituzione in una rete tra differenti livelli di interessi e desideri.
Protagonista di questa mostra, di queste opere, è l’Istituto Svizzero di Roma (costrittivo a volte, crogiuolo di energie altre volte) e il suo spazio fisico. Una parte del lavoro visibile dall’esterno di villa Maraini, le sue mura possenti e il cancello di ingresso che rappresentano il territorio svizzero a Roma. I suoi spazi interni invece dove pubblico e privato si alternano, si mescolano e si confondono, interrogheranno l’ambivalenza con cui un territorio viene conosciuto, vissuto e attraversato. In questo luogo sarà possibile osservare una sfera lignea del XVII secolo proveniente dal Salone Monumentale della biblioteca Casanatense di Roma, che Annette Amberg ha frequentato durante la sua ricerca. È difficile stabilire se questa sfera incompiuta, usata per la costruzione di globi celesti e terrestri, fosse destinata a raffigurare la terra o la volta del cielo. Il suo stato incompleto lascia spazio all’ambivalenza tra la conoscenza umana dell’estensione, il potere territoriale e il sapere sui movimenti e sulle distanze astrali.
