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notizia di Giuseppe Rusconi apparso sul Corriere del Ticino del 22 ottobre 2012.

Se i gravi attentati anticristiani delle ultime ore in Siria non costringeranno a un rinvio, domani una delegazione vaticana raggiungerà Damasco per attuare un gesto concreto di solidarietà verso la popolazione (denaro dal Papa e dai vescovi riuniti nel Sinodo in corso) e lanciare un forte appello al mondo perché nel Paese cessi l’inutile strage. Come ha rivelato il patriarca di Damasco Gregorio III Laham, a margine di un incontro a Roma presso l’ “Aiuto alla Chiesa che soffre”, la delegazione non potrà recarsi ad Aleppo, tornando in serata in Vaticano. Per il capo della Chiesa cattolica greco-melchita essa incontrerà il presidente Assad e forse rappresentanti dell’opposizione non armata, oltre a un gruppo di profughi. Nella delegazione, oltre al ministro degli esteri Mamberti, tre cardinali di rilievo come il francese Tauran, il congolese Mosengwo (Sinodo dei vescovi), lo statunitense Dolan (che giovedì sera ha cenato con Obama e Romney). Per il patriarca Laham, informato quotidianamente dai ‘suoi’ cristiani, quanto riferiscono i grandi mass-media internazionali è connotato dalla menzogna: “La guerra, che sta intaccando gli storici equilibri siriani tra culture e religioni, non è stata voluta dal popolo – ha detto – ma dall’estero”. I cristiani non devono cedere però alla tentazione delle armi, perseguendo invece la via della riconciliazione nazionale.