Condividi su:

a Roma: incontro tra Schneider-Ammann e Passera, presente Laura Sadis – articolo di Giuseppe Rusconi apparso sul Corriere del Ticino del 1/12/2012.

Niente più discriminazioni per le ditte svizzere produttrici di pannelli solari commercializzati in Italia: riceveranno anch’esse gli incentivi previsti in tali casi dall’Unione europea. In altre parole: dopo due anni di discussione i pannelli svizzeri saranno trattati in Italia come quelli prodotti in tutta Europa. Lo ha annunciato ieri a sera a Roma il consigliere federale Johann Schneider-Ammann, dopo l’incontro avuto con l’omologo italiano dello Sviluppo economico Corrado Passera. Ai colloqui era presente anche la consigliera di Stato Laura Sadis, che ha citato tra gli argomenti abbordati la questione dei frontalieri: “Vigileremo molto attentamente sul nostro mercato del lavoro – ha evidenziato il capo del Dipartimento ticinese delle finanze e dell’economia – dato che i frontalieri sono ormai più del 25% della forza lavoro nel Cantone. Tale dato comporta il rischio di una flessione eccessiva dei salari, perché sotto un certo reddito non si può vivere dignitosamente in Svizzera.”. Ha continuato Laura Sadis: “Agiremo in ogni caso sempre nella piena legalità, applicando seriamente i controlli e anche le penalità previste da norme molto specifiche. Certo fino a quando la situazione dell’occupazione in Italia sarà molto problematica, su di noi la pressione sarà molto forte, dato che siamo vasi comunicanti”.

Durante l’incontro, durato una mezz’ora, si è accennato anche alla questione delle liste nere in cui è inclusa la Svizzera come ‘paradiso fiscale’: “Ne abbiamo potuto parlare solo brevemente – ha rilevato Schneider-Ammann – Ho chiesto all’Italia di toglierci da queste liste che penalizzano gravemente le nostre industrie desiderose di investire nella penisola”.

Non poteva mancare tra gli argomenti quello legato ai negoziati fiscali in corso tra i due Paesi. Il ministro Passera ha qui espresso la volontà di proseguire i negoziati e di giungere a una soluzione in tempi relativamente brevi. E’ probabile comunque che le trattative non si chiuderanno per fine anno, dati i numerosi punti ancora da definire nei loro contenuti. Si prospetta anche la possibilità che i tempi si allunghino per ragioni politiche italiane interne, un po’ come sta accadendo in Germania, dove chi pensa di vincere le elezioni nazionali (i socialisti) tende a voler imprimere il proprio marchio sugli accordi e perciò tira per le lunghe.

L’Italia ha poi annunciato che, analogamente a quanto concretizzato ieri dalla Svizzera a Milano, prospetta per i primi mesi del 2013 di aprire un centro per la promozione delle piccole e medie imprese italiane nel polo finanziario di Zurigo.

Per il resto i due ministri hanno parlato della situazione economica europea, caratterizzata da una crescente disoccupazione. “Questa in Svizzera è ancora minore – ha detto Johann Schneider-Ammann – ma non per questo dobbiamo vivere sugli allori. Infatti dipendiamo molto dall’Unione europea in campo economico. E dunque sarebbe meglio per tutti risolvere in comune le grandi sfide poste dai tempi”.