La BEI ha pronti 9 miliardi di euro per l’Italia, destinati a salire a 27 miliardi per il triennio 2013-2015.
Sono in gran parte destinati alle PMI, ma anche a interventi nel settore Energia (ne ha beneficiato Enel Green Power) , Infrastrutture (la BEI ha investito nella TAV), Trasporti ed Acqua. Una mole di risorse che, per effetto moltiplicatore, metterebbe in moto investimenti per 90 miliardi di euro. Poichè la BEI opera come banca di II livello che indirizza i suoi flussi verso il sistema bancario (in Italia opera con 28 gruppi, coprendo l’intero mercato) e, di contro, agli Istituti chiede di mettere a disposizione un ammontare di risorse pari, almeno, al livello del suo prestito, che è più conveniente di altri grazie al rating tripla A di cui gode la BEI. Con un effetto moltiplicatore, come si diceva, per cui il budget di 9 miliardi di euro potrà divenire un finanziatore di progetti per 20 miliardi di euro. Un eventuale peggioramento del “rischio Paese” (con eventuale taglio del rating) renderebbe tutto più complicato. Vediamo cosa farà in merito il “Governo Lett…..ino Schettino”.
Prof. Fabrizio Traversi
Presidente Nazionale pro tempore APIEUROMED