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Riceviamo e condividiamo volentieri un pensiero trasmessoci con affetto da Leonardo Interlandi, ex alunno della Scuola Svizzera di Roma.
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“Voglio ricordare – dalla lontana Sicilia – lo sguardo buono e le grandi capacità umane e professionali di Frau Piscitelli, la nostra maestra di Italiano dal lontano 1965. Anni beati, grazie anche a Lei.

Il primo giorno che entrò in classe, presentandosi ancora con il suo nome e cognome da ragazza, Mariella Camboni, aveva uno sguardo corrucciato,che naturalmente non riuscì a mantenere per molte ore ancora. Ma non confondiamo la sua disponibilità e bontà d’animo con una arrendevolezza sul piano umano ed educativo, che mai le appartenne. Senza tante parole, ma con il suo agire, Mariella Piscitelli ci comunicava quale dovesse essere il nostro impegno di scolari e di compagnetti degli altri bambini.
Certamente, tutto ciò era molto facilitato dal particolare clima — veramente familiare, al di là di ogni agiografia – che si respirava alla Scuola Svizzera. La particolare atmosfera di quella scuola e l’eccellente impostazione didattica hanno certamente marcato la mia formazione di bambino e la mia personalità, tant’è che nella mia professione – sono stato docente per trent’anni – non ho mai dimenticato le linee guida della mia esperienza di discente.

Dopo quarantaquattro anni, pur molto lontano da Roma, ancora non posso e non voglio dimenticare quegli anni ormai da lungo tempo trascorsi. Non dimentico neanche il particolare atteggiamento verso la vita e le sue responsabilità che ci è stato insegnato e che, purtroppo, non ho più riscontrato nelle mie successive esperienze scolastiche di àmbito italiano.

L’unico rammarico sul piano personale ? Non aver potuto terminare tutti i miei studi presso la Scuola Svizzera e, specialmente, con quel preciso metodo didattico di cui potei giovarmi per soli sei anni”.