Edward Joseph Snowden è un informatico, ex tecnico della CIA (Centrali Intelligence Agency), collaboratore della della Booz Allen Hamilton (sino al 2013), azienda di tecnologia informatica consulente della National Security Agenty. Il professionista americano rese noto dalla sua decisione di rendere pubblici dettagli di diversi programmi di sorveglianza di massa segreti del governo statunitense e britannico, sogna la Svizzera.
E. Snowden nel suo paese ha rivelato informazioni su programmi di intelligence secretati, tra cui il programma di intercettazione telefonica tra Usa ed Unione Europa sui metadati dalle comunicazioni, il PRISM e Tempora programmi di sorveglianza Internet). Uno scandalo realizzato grazie alla collaborazione con Glenn Greenwald, giornalista della testata: “The Guardian”, che ha pubblicato una serie di denunce sulla base di sue rivelazioni. Questa operazione nasce “per informare il pubblico su ciò che viene fatto in loro nome e quello che è fatto contro di loro”, come ha dichiarato Snowden, riferendosi ad alcune notizie violate, riguardanti la storia della NSA.
L’informatico è stato ufficialmente denunciato dai procuratori degli Stati Uniti per furto di proprietà del governo, comunicazione non autorizzata di informazioni della difesa nazionale e comunicazione volontaria di informazioni segrete con una persona non autorizzata (e ultime due accuse sono sottoposte alla legislazione sullo spionaggio).
In merito a questa decisione, E. Snowden ha dichiarato: “Ho deciso di sacrificarmi, considerato che il governo statunitense viola la privacy, la libertà di Internet e i diritti basilari della gente in tutto il mondo, tramite un immenso meccanismo di sorveglianza costruito in segreto”.
Giusto o sbagliato?
Attualmente l’ex informatico è un ricercato dal governo degli Stati Uniti, ed ha trovato rifugio in Russia dove ha ottenuto un permesso di soggiorno speciale. Località da cui vorrebbe spostarsi almeno per una breve vacanze, sognando la Svizzera, ma un documento del Ministero Pubblico della Confederazione (MPC), Berna non consente l’estradizione se non come lo status di: “Testimone di un procedimento penale” o comunque nel quadro di un inchiesta parlamentare.
Infatti, già nel 2013 erano avvenute verifiche da parte dello stato elvetico sulle attività di controllo illegali realizzate da paesi stranieri in Svizzera. Nel suddetto documento è scritto che l’estradizione sarà negata in caso sia appurato il carattere prevalentemente politico delle imputazioni: ”….Se gli atti rappresentano un delitto politico o se la domanda sembra politicamente fondata”.
Inoltre bisogna considerare che in Svizzera ogni accusa di tradimento verso lo Stato Americano è considerato eminentemente politica ed è da rigettarsi ogni richiesta di estradizione che comporti rischio di imputazione.
Perciò se E. Snowden fosse convocato dall’MPC per offrire una testimonianza nell’ambito dell’inchiesta pubblica, gli verrebbe offerto un salva-condotto , quindi la garanzia di non essere estradato negli Stati Uniti(dove rischia fino a 30 anni di detenzione per spionaggio, furto di materiali riservati e tradimento).
Rimane solo da domandarsi se nonostante le rassicurazione di Berna, l’ex informatore ed informatore americano, se la senta di affrontare un viaggio senza passaporto Usa e rischiare la sua libertà.
Inoltre rimane il dubbio se la Repubblica Elvetica sarà pronta ad accoglierlo.
FT