Dal 1° gennaio 2015 sarà in vigore la legge federale sulla diffusione della formazione svizzera all’estero (Legge sulle scuole svizzere all’estero, LSSE) Bundesgesetz über die Vermittlung schweizerischer Bildung im Ausland (Schweizerschulengesetz, SSchG), unitamente alla relativa Ordinanza d’applicazione.
Secondo il Parlamento Svizzero ed il Consiglio federale la nuova legge ottimizza l’attuale modello di promozione delle scuole svizzere all’estero.
In futuro, nel calcolo dei sussidi federali, oltre al numero di allieve e allievi di cittadinanza svizzera verrà considerato anche l’effettivo totale. Si è rinunciato a prescrivere una quota minima di allieve e allievi svizzeri, in modo da consentire agli istituti scolastici una maggiore flessibilità nella gestione.
Si ipotizza in questo modo di consolidare il processo avviato e promosso fino ad oggi dalle varie Associazioni istituite dalle Comunità svizzere locali e sostenute dalle legazioni di mediazione della cultura e della formazione svizzera all’estero.
Oggi la Confederazione sostiene 17 scuole svizzere nel mondo intero: sette in Europa, otto in America latina e due in Asia. Esse contano 7200 allieve ed allievi, di cui 1800 di nazionalità svizzera.
La legge sulle scuole svizzere all’estero è il risultato di una revisione totale della legge federale del 9 ottobre 1987 concernente il promovimento dell’istruzione dei giovani Svizzeri all’estero. La revisione è stata approvata dalle Camere federali il 21 marzo 2014.
La nuova legge prevede la possibilità di promuovere la formazione professionale di base.
È necessario ricordare che le Scuole sono nate su impulso delle locali Comunità svizzere, i cui soci garantiscono le Associazioni e sostengono le scuole, il Presidente ne è il rappresentante legale. La scuola è l’oggetto dell’Associazione alle cui spalle vi è comunque sempre la colonia svizzera.
Nel nostro cuore rimane impresso il desiderio che la scuola svizzera resti tale e non diventi una scuola internazionale qualsiasi, privata che sventola solo una bandiera svizzera gratis!
Una soluzione radicale che potrebbe addirittura portare alla eliminazione di un cantone patronato e di sovvenzioni da Berna, argomento delicato e tanto caro ad alcuni, specialmente in tempi di “spending review”.