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Frutta e verdura hanno colori splendidi che caratterizzano la stagione in cui sono presenti nei nostri giardini e sulle nostre tavole, questi colori, oltre che allietare la vista hanno una funzione nutritiva molto importante e sono profondamente legati alla nostra esperienza alimentare tant’è che quando ci apprestiamo a mangiare qualcosa, il colore stesso del cibo ci avverte se ciò che stiamo guardando è adatto ad essere mangiato o no .Quindi mangiamo prima con gli occhi che con la bocca!

legumi

Questa capacità di scegliere in base all’aspetto è un retaggio antichissimo che affonda la sue radici nell’epoca in cui l’uomo viveva di caccia e raccolta. La raccolta del cibo era affidata alle donne e la capacità di scegliere i frutti maturi era importantissima.

Oggi siamo molto lontani da una vita a contatto con la natura e, nella maggior parte dei casi, siamo lontani anche dalle aree di produzione dei cibi che troviamo in vendita nei nostri mercati ma l’importanza dell’aspetto di un alimento è rimasta centrale nella scelta di ciò che mangiamo; per questo l’industria agroalimentare si sforza continuamente di dare un aspetto accattivante per il consumatore ai suoi prodotti sia utilizzando i coloranti alimentari, sia selezionando e creando frutta e verdura dall’aspetto sempre più “bello”, sia potenziando alcune caratteristiche in modo da “arricchire” i prodotti alimentari.

Poiché ogni frutto ed ogni ortaggio ha una funzione nutrizionale e una composizione diversa a seconda della colorazione, gli esperti raccomandano di seguire, nel mangiare, la “regola dei 5 colori”, cioè di mangiare, nella giornata, una porzione per ciascun colore: giallo/arancio (carota, peperone, zucca, albicocca, arancia, cachi, limone, mandarino, melone, nespola, pesca, pompelmo), bianco (aglio, cipolle, cavolfiore, finocchio, funghi, porri, sedano, castagne, mele, pere), blu/viola (melanzane, radicchio, fichi, frutti di bosco, prugne,uva nera), rosso (barbabietola rossa, pomodoro, ravanello, anguria, arancia rossa, ciliegia, fragola) e verde (agretti, asparagi, basilico, bieta, broccoli, carciofi, cetrioli, cicoria, indivia, lattuga, prezzemolo, ruchetta, spinaci, zucchine, olive, kiwi ed uva). Regola che l’industria agroalimentare cerca di sparigliare offrendo uno stesso alimento in molti colori diversi, ad esempio i pomodori gialli che sono più ricchi di vitamina C o quelli con la buccia nerastra che sono, invece, più ricchi di licopene.

Per comporre dei pasti che contengano tutta la serie dei colori salutari andiamo a conoscere il sito dei produttori orticoli, dove troviamo l’elenco degli associati con una breve storia della loro attività e delle ricette che ci permetteranno di mettere tutto il colore che vogliamo nei nostri pasti e dove possiamo fare cinque portate di sole carote oppure sperimentare combinazioni cromatiche a nostro piacimento; io mi sono fatta tentare da una splendida insalata di rapa rossa, come sempre apportando qualche piccola modifica nel rispetto della disponibilità della mia dispensa – cosa che raccomando anche a voi: ne escono piatti geniali e non si spreca nulla! -; così, ecco il link e buona caccia cromatica a tutti!

MdP


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