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In tempo di crisi si riscopre la necessità e, in fondo, il piacere di non sprecare e di recuperare tutto quello che si può anche in cucina, così sto cercando ricette tradizionali perché è proprio nella cucina “della nonna” che si trovano decine di possibilità.
cholera
Questa volta la mia attenzione è stata catturata da una ricetta dal nome, quantomeno, inquietante: la torta Cholera; la nascita di questa ricetta risale, probabilmente, alle epidemie di colera che funestarono la Svizzera negli anni ’30 dell’800: le persone, per timore del contagio, evitavano il più possibile i contatti con l’esterno così si cucinava con tutto quello che c’era a disposizione nella dispensa, sfruttando anche le rimanenze, così tra gli ingredienti troviamo patate, cipolle, porro, formaggio e ..mele!

La presenza delle mele nella ricetta può far pensare ad una preparazione dolce mentre, invece, questa è una torta salata. Le mele si prestano molto bene a preparazioni salate o agrodolci e spesso accompagnano le carni arrosto, qui le troviamo con il formaggio ed il risultato è eccellente, inoltre, assieme alla maggior parte degli altri ingredienti, la mela è un frutto che si trova tutto l’anno così la torta potrà essere un piatto da realizzare in qualunque momento.

La ricetta di oggi è stata presa dal sito “www.agricoltura.ch” che, tra notizie e informazioni del settore, offre un piccolo calendario stagionale in modo da dare un’indicazione, appunto, della stagionalità dei prodotti per permetterci di fare una spesa mirata e ragionata così da evitare di comprare frutta e verdura fuori stagione se non per scelta.

Una spesa più attenta ci fa mangiare meglio con alimenti più gustosi e nutrienti, facendoci anche risparmiare o, per lo meno, facendoci ottimizzare le spese; capita, infatti, di trovare in vendita alcuni prodotti per tutto l’anno. Avere ben chiaro il calendario stagionale (almeno) degli alimenti che preferiamo ci guida in una scelta più attenta sia per la nostra salute che per l’ambiente in cui viviamo perché, quando ci lasciamo tentare da un prodotto fuori stagione, dobbiamo calcolare come “costo” del prodotto anche l’energia che è servita per rendercelo disponibile: ad esempio dobbiamo tener presente l’energia che è servita per riscaldare le serre, o per trasportarlo, se proviene da un paese dove è, sì, di stagione ma è dall’altra parte del Mondo, in senso stretto!

MdP