Il Consiglio degli Stati ha adottato la mozione 14.3219 di Lukas Reimann, UDC, depositata in Consiglio Nazionale lo scorso 21 marzo ed ha incaricato il Consiglio federale di ritirare la sua domanda per l’avvio di negoziati di adesione della Svizzera all’Unione europea.
La domanda di adesione della Svizzera è considerata superata e non figura tra gli obiettivi della Confederazione.
Secondo il Consiglio federale, la domanda di adesione all’Unione europea, inoltrata 22 anni fa, tenuto conto del “no” del popolo e dei cantoni allo Spazio economico europeo (SEE) del 6 dicembre 1992 è divenuta ormai priva di oggetto e non influisce in alcun modo sui negoziati con l’UE.
Secondo il promotore della mozione, finora il Consiglio federale ha sempre affermato che non è possibile ritirare la domanda di adesione all’UE a causa delle tensioni che questa decisione creerebbe nell’Unione. L’Islanda, Stato membro dell’AELS, ha tuttavia dimostrato che l’impresa è tutt’altro che impossibile ed ha ritirato ufficialmente la sua domanda d’adesione nel mese di febbraio 2014.
Le tensioni sono invece emerse chiaramente in seguito alla votazione del 9 febbraio 2014. L’eurodeputato lussemburghese Fränk Engel ha dichiarato al quotidiano “Das Wort” che il voto del popolo svizzero equivale a un’uscita di fatto della Svizzera dall’UE. La domanda della Svizzera è ancora ufficialmente deposta a Bruxelles e su questa base si stanno conducendo nuovi negoziati, come quelli riguardanti l’accordo quadro. Nei negoziati l’UE tratta la Svizzera come un Paese che desidera ufficialmente aderire all’Unione, non come una nazione indipendente e sovrana. L’UE, ad esempio, esige che la Svizzera recepisca il diritto comunitario pressoché in tutti i campi. Di conseguenza, se in futuro vogliamo avere voce in capitolo nei negoziati ed essere considerati come uno Stato libero e sovrano, dobbiamo ritirare subito la domanda di adesione.
Non possiamo più permetterci la visione con i paraocchi di certi reazionari che da decenni non pensano ad altro che all’adesione, poiché il mondo è cambiato e gli svantaggi dell’adesione non sono mai stati così evidenti.
La Svizzera può dimostrare che senza UE la nostra situazione è migliore e che esistono alternative. Ed è quel che sta facendo. Le statistiche confermano tutte che, in termini di capacità di innovazione, qualità di vita, competitività, livello di indebitamento, stabilità e di molto altro, la Svizzera supera di gran lunga l’UE. Non esiste un motivo ragionevole di aderire all’UE. Al contrario, se fosse membro, la Svizzera diventerebbe contribuente netto di una struttura stremata e i nostri diritti popolari sarebbero solo un bel ricordo.
Occorre aprire un dibattito sulla politica estera, ma non sull’adesione all’UE, perché la posizione svizzera è chiara: il popolo è assolutamente contrario. In vista di nuovi negoziati con l’UE è giunta l’ora di ritirare ufficialmente la domanda di adesione della Svizzera all’UE.
fonte: motivazione mozione 14.3219.