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Abbiamo incontrato Fabio Trezzini, che per 12 anni con spirito di servizio, ha già svolto il ruolo di Presidente della Scuola Svizzera di Roma e, sotto la cui amministrazione si é svolto il grande sviluppo dell’Istituto con l’importante consolidamento delle decisioni prese negli anni precedenti circa l’ampliamento della Scuola; gli abbiamo chiesto i motivi che lo hanno spinto a candidarsi, dopo quattro anni di riflessione.

La nostra Scuola ha compiuto 70 anni proprio quest’anno. In 70 anni è molto cresciuta: basti pensare che non più di una quindicina di anni fa aveva circa la metà degli alunni di oggi.

La sua è dunque una lunga storia di successi, ma non sono mancati anche i momenti difficili.

Il passaggio che oggi deve affrontare la SSR certamente non è tra i più semplici. Si avvicina l’acquisizione dell’immobile di via Malpighi e con essa gli oneri della manutenzione di un bellissimo edificio che ha bisogno di cure regolari.

Dovrà essere sostituita con un’altra, la sede di via Savoia che ci ospita da diversi anni; anche in questo caso i costi per la Scuola aumenteranno sensibilmente.

La comunità degli utenti della Scuola si aspetta che questi problemi siano risolti con il minimo impatto sulla qualità dei servizi offerti e sugli aspetti logistici, fondamentali in una città come Roma e senza gravare eccessivamente sui costi.

Tutti siamo consapevoli che si tratta di problemi importanti e complessi ed, appunto, di non facile risoluzione.

Personalmente sono convinto che, quando ci si trova ad affrontare un passaggio critico, si debba per così dire tornare ai “fondamentali”.
• Un organismo di gestione sobrio, unito e che si dedichi al perseguimento del bene comune con abnegazione e spirito di servizio.
• Una forte motivazione e responsabilizzazione del personale, dal Direttore a tutti i collaboratori che sono e restano il punto distintivo di forza della SSR, sul mercato complesso e competitivo della Capitale.
• Un reale arricchimento dell’offerta formativa e modernizzazione dell’organizzazione a tutti i livelli.
• Una rigorosa programmazione pluriennale per la corretta valutazione dei costi da affrontare e delle risorse finanziarie di cui disporre.
• Una forte cooperazione in sinergia con le altre istituzioni culturali svizzere.

Ma la Scuola non deve solo sopravvivere e superare questo momento di difficoltà ma deve riprendere a crescere proprio per poter affrontare gli inevitabili momenti critici al meglio.

E’ questo, in conclusione, l’obiettivo più importante per il quale vorrei impegnarmi.