Il 20 luglio 2017 il Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali ha reso noto che i Ministri Maurizio Martina, MIPAF, e il Ministro Carlo Calenda, Ministero dello Sviluppo Economico, hanno firmato “due decreti interministeriali per introdurre l’obbligo di indicazione dell’origine del riso e del grano per la pasta in etichetta”.
I provvedimenti introducono la sperimentazione del sistema di etichettatura per due anni e decadranno in caso di attuazione dell’articolo 26, paragrafo 3, del regolamento (UE) 1169/2011.
Il Ministro Martina ha dichiarato: “e’ un passo storico che abbiamo deciso di compiere in attesa della piena attuazione del regolamento europeo 1169 del 2011. Puntiamo così a dare massima trasparenza delle informazioni al consumatore, tutelare i produttori r rafforzare i rapporti di due filiere fondamentali per l’agroalimentare Made in Italy. (…) Chiediamo con ancora più forza oggi all’Unione Europea di fare scelte coraggiose, di dare ai cittadini e alle aziende risposte concrete”.
Il Ministro Carlo Calenda, ha commentato: “Per portare più pmi a internazionalizzarsi dobbiamo concludere accordi commerciali (…) che rimuovono ostacoli e barriere tariffarie. Ma allo stesso tempo dobbiamo tutelare i consumatori e i lavoratori con regole chiare e trasparenza sui prodotti commercializzati. I decreti che abbiamo firmato oggi (…) garantiscono una scelta consapevole ai consumatori tramite l’obbligo di trasparenza nelle etichette”.
Il decreto grano/pasta prevede che sulle confezioni di pasta secca prodotte in Italia debbano essere indicate in etichetta le diciture riguardanti il Paese di coltivazione del grano e il Paese di molitura; per quello che riguarda il riso, oltre al Paese di coltivazione e quello di lavorazione deve essere riportato anche il Paese di confezionamento.
Sono previste le diciture: Paesi UE, Paesi NON UE, Paesi UE e NON UE; a seconda delle origini del prodotto.