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Volentieri diamo voce a Caffè Dunant, nr. 548 del 11 dicembre 2017 con la notizia tratta dalla Rivista Red Cross Red Crescent nr.2 – 2017 – traduzione non ufficiale di Barbara di Castri dall’originale spagnolo: www.rcrcmagazine.org/2017/10/una-crisis-dentro-de-otra/

La Somalia soffre una crisi per la siccità che si aggiunge alla guerra e alle infrastrutture indeguate.

Questa emergenza complessa crea molti problemi all’azione umanitaria.

I fiumi hanno cominciato a prosciugarsi per la mancanza di piogge ed il raccolto è andato perduto all’inizio di quest’anno. La situazione ha costretto la popolazione, che sopravvive grazie all’agricoltura e all’allevamento del bestiame, ad avvicinarsi ai fiumi e ai centri urbani.

“Dei 300 animali che avevo, oggi me ne rrimangono solo 30, gli altri sono morti durante la siccità” racconta Abdullahi, il cui reddito dipende dalla vendita del bestiame.

Non può vendere e nemmeno sacrificare gli animali che gli rimangono perchè sono molto debilitati, l’uomo ha dovuto traslocare con la sua famiglia 25 chilometri più a nord della città di Garowe, dove spera di vendere la sabbia di un letto di un fiume vicino per mantenere la famiglia.

Il periodo di siccità è continuato e ha portato la popolazione sull’orlo della carestia, la situazione ha obbligato le organizzazioni umanitarie ad intensificare la loro azione per evitare un disastro simile a quello che si ebbe nel 2011, quando, secondo le fonti ufficiali, più di 250.000 persone persero la vita a causa dell’estrema povertà. “La gente soffre ovunque e la dura realtà è che tutti necessitano di aiuto” dice Dusan Vukotic, coordinatore del CICR per i programmi di soccorso in Somalia.

Dopo l’inizio della stagione delle piogge (le cosiddette piogge “gu”) che va da maggio a giugno, molte zone della Somalia seguivano ad essere flagellate dalla siccità, mentre altre zone iniziavano a subire l’effetto delle inondazioni improvise che di solito si verificano durante la stagione delle piogge brevi (le cosiddette piogge “haga”) che va da luglio a settembre.

In molte zone i contadini hanno iniziato a coltivare ancora una volta la loro terra. Ma anche se le piogge dovessero essere sufficienti, non si potranno eliminare le persistenti difficoltà che la popolazione ha dovuto subire negli ultimi mesi. Secondo i dati raccolti dalla Mezzaluna Rossa somala, i casi di malnutrizione tra i bambini seguono ad aumentare così come le malattie trasmesse per l’acqua sporca, come per esempio il colera che è in aumento.

Senza il reddito proveniente dall’agricoltura o dal bestiame, molte persone stanno andando in rovina.

Pertanto, le organizzazioni umanitarie hanno attuato senza alcun riposo il loro lavoro di emergenza.

La crisi ha imposto loro uno sforzo intenso e diligente con l’unico obiettivo di continuare a salvare vite e offrire alle persone la possibiltà di avere un pò di respiro quando la siccità dà tregua.

UN INTERVENTO COMPLESSO E COMPLEMENTARE

Tuttavia un intervento in una situazione così complessa come quella che esiste in Somalia, non è un compito facile.

Per fortuna la Mezzaluna Rossa somala e altri partner del Movimento sono attivi nel paese da molto tempo e quindi saranno in grado di effettuare un intervento complementare durante il periodo della siccità.

Il CICR, per esempio, ha nove uffici in Somalia, 6 dei quali con capacità di immagazzinamento.

Il CICR sostiene 76 centri sanitari della Mezzaluna Rossa somala, oltre 40 ambulatori mobili, 4 ospedali e 2 centri di stabilizzazione a Biadoa e Kismayo. Supporta anche 20 centri di assistenza sanitaria primaria, 8 cliniche mobili della Mezzaluna Rossa e 19 centri terapeutici ambulatoriali.

La Federazione internazionale e le Società nazionali associate forniscono supporto agli ambulatori mobili della Mezzaluna Rossa somala e, dagli uffici della Federazione internazionale nel Somaliland, si organizzano attività in materia di bonifica dell’acqua, servizi igienico-sanitari e igiene e si forniscono articoli di soccorso. E, tra le altre cose, è stato anche istituito un centro per il trattamento del colera.

Questo tipo di azione complementare – ossia, ogni componente interviene in varie parti del paese – ha permesso aI CICR, alla Federazione Internazionale e alla Mezzaluna Rossa somala di fornire assistenza a oltre 1 milione di persone durante la crisi.

Il coordinamento è essenziale in situazioni complesse di emergenza, anche se il compito diventa più complicato, specialmente quando gli scontri ostacolano o impediscono l’aiuto alla popolazione.

“Sia i donatori che gli operatori umanitari sono stati impegnati a fornire sin dall’inizio una risposta globale” afferma Daniel O’ Malley, vice capo della delegazione CICR in Somalia con sede a Nairobi, in Kenya.

“Detto questo, continuiamo a sperimentare le solite limitazioni in materia di coordinamento, cosa comprensibile data la grandezza delle operazioni e il gran numero di partner umanitari coinvolti.”

UNA CORSA CONTRO IL TEMPO

La logistica è stato un altro problema per gli attori umanitari in Somalia. “Dopo 30 anni di conflitto, le infrastrutture del paese sono state devastate.” Continua.

L’urgenza di contenere la malnutrizione e l’epidemia di colera, così come l’estrema necessità di immagazzinare l’acqua, ha comportato il trasporto da Ginevra e da Nairobi delle attrezzature necessarie per riparare l’infrastruttura di base in Somalia.

Le pompe situate nei pozzi di perforazione hanno cominciato a rompersi perchè hanno funzionato per un periodo più lungo del normale. E si è dovuto comprare decine di pompe e di generatori per assicurare una maggiore quantità di acqua, bene vitale per le persone afflitte dalla siccità. Oltre a riparare i pozzi, i collaboratori nazionali del CICR hanno costruito a mano altri pozzi e hanno installato serbatoi aperti per la riserva e abbeveratoi temporanei per il bestiame.

Comunque, anche le operazioni fondamentali e urgenti, come il trasporto dei beni di prima necessità, sono state costose e talvolta difficili da conseguire a causa di una serie di fattori come la limitazione dei regolamenti sulle importazioni, la grande burocrazie nei paesi per i quali deve passare l’aiuto, le barriere di controllo poste dai gruppi armati, la generale necessità di effettuare percorsi più lunghi a causa di problemi di sicurezza e metereologici.

Nonostante le difficoltà, il CICR è riuscito a consegnare 440 camion di assistenza e trasportare le forniture mediche per via aerea in diverse parti della Somalia. Inoltre, sono state acquistate due barche per raggiungere le comunità isolate Bantu nelle isole Bajuni, questo ha facilitato e ridotto il prezzo delle valutazioni e del monitoraggio tra queste comunità. “Le barche sono state donate alla Mezzaluna Rossa somala per rendere meno cari i viaggi alle isole Bajuni” dice Gunther Kreissl, coordinatore delle attività logistiche del CICR in Somalia. “Durante la stagione dei monsoni, le barche arrivano al porto di Bosasso da Mogadiscio lentamente e il trasporto marittimo è molto caro.” Assicura l’uomo e aggiunge anche che alcune imbarcazioni più piccole, utilizzate normalmente dal CICR, non navigano durante la stagione dei monsoni perchè è pericoloso.

INTERVENTI IN DENARO

Allo stesso tempo, il sostegno fornito dal Movimento alla Mezzaluna Rossa somala ha permesso di sfruttare le nuove tecnologie e le novità nella fornitura di assistenza come per esempio i servizi bancari e la raccolta di dati tramite i telefoni cellulari, un’ottima cosa, dato il costante movimento di persone in cerca di cibo, acqua e qualsiasi forma di sostentamento.

Grazie all’utilizzo della tecnologia mobile per la raccolta dei dati epidemiologici e la registrazione e il monitontaggio dei beneficiari a cui vanno gli aiuti, i volontari della Società Nazionale sono stati in grado di raccogliere, analizzare, supervisionare e comunicare i dati in una maniera precisa e tempestiva come mai era avvenuto prima.

Tuttavia, il processo non è semplice, poiché implica la raccolta di molti tipi di dati in una vasta area in cui i volontari affrontano vari ostacoli per raggiungere le persone che hanno bisogno di aiuto.

D’altra parte, i trasferimenti di denaro tramite i sistemi bancari telefonici erano stati già utilizzati molto prima dell’attuale siccità, la cosa ha permesso ai partner della Mezzaluna Rossa somala e al Movimento di fornire un supporto vitale a migliaia di persone.

Nei luoghi in cui i mercati funzionano, gli interventi attraverso la consegna di denaro, hanno permesso di rivitalizzare il commercio locale, anche se in misura minore e di aumentare la resilienza locale. Ma per essere in grado di mantenere aperti i mercati o di rinvigorirli con denaro contante, è fondamentale che le persone si sentano sicure anche di fare i viaggi più brevi.

Nei luoghi dove non c’erano le reti telefoniche o i beneficiari non volevano dare i loro numeri di telefono, venivano distribuiti tagliandi, che “selezionati fornitori di servizi finanziari cambiavano con denaro in contanti”, spiega Martin Kenny, specialista del CICR in donazioni in denaro e mercato per la Somalia.

LAVORARE INSIEME

I trasferimenti di denaro sono diventati una piattaforma per migliorare il coordinamento, dal momento che molte organizzazioni, così come le banche del settore privato e le società di telecomunicazioni, collaborano per creare sistemi unificati e di facile utilizzo per i beneficiari.

Ma ci sono ancora molti ostacoli che impediscono un buon coordinamento. Secondo alcune persone intervistate per questo report, il sistema di comitati permanenti tra i vari gruppi tematici non è stato ancora pienamente attivato in Somalia, pertanto la comunicazione e il coordinamento tra tutti i settori dell’assistenza umanitaria potrebbero essere migliorati.

Nell’ambito del sistema di gruppi tematici, le organizzazioni di soccorso lavorano insieme per condividere informazioni e coordinare le loro attività in specifici campi di interesse, come l’alloggio temporaneo o la salute.

In Somalia, alcuni gruppi tematici, sono più attivi di altri. In alcuni casi, il CICR ha tenuto colloqui bilaterali con diversi di loro per condividere i siti di distribuzione di cibo. In questo modo, sono state evitate le duplicazioni sul campo e si è prestata attenzione a garantire che l’assistenza raggiungesse il maggior numero possibile di persone e che fossero soddisfatte le esigenze meno ovvie ma urgenti.

Allo stesso tempo, i canali di comunicazione in Somalia non sono sempre disponibili, la cosa complica ulteriormente gli sforzi di coordinamento.

Fortunatamente, il Movimento è stato attivo nel paese per molto tempo e la comunicazione con i principali stakeholder e gruppi con influenza sugli eventi, compresi gli attori armati, è andata avanti per molti anni, la situazione ha contribuito a far si che il lavoro del Movimento è stato accettato meglio in molte aree.

Tuttavia, finché non si raggiungerà una stabilità a lungo termine nel paese, gli sforzi per raggiungere i miglioramenti necessari su larga scala nei settori dei trasporti, dell’agricoltura e della salute in Somalia, continueranno a essere limitati. Solo rafforzando la capacità di resilienza del paese, la popolazione somala sarà in grado di fronteggiare le future siccità.