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Un’integrazione riuscita nasce sia dall’impegno degli immigrati che da un atteggiamento di apertura della società d’accoglienza mentre l’odierno dibattito politico si focalizza unicamente sul percorso individuale di ciascun immigrato attribuendo loro tuta la responsabilità del’esito del percorso stesso.

In occasione della Giornata Internazionale dei Migranti, che si tiene dal 2000 e che si è celebrata lo scorso 18 dicembre, la Commissione federale della migrazione, CFM, ha presentato le sue raccomandazioni con cui ricorda che l’integrazione è un processo dinamico che riguarda tutti e chiama in causa l’intera società d’accoglienza.

Analizzando la legislazione, le richieste nelle discussioni pubbliche e gli interventi parlamentari emerge chiaramente che quella che un tempo era un’interpretazione aperta e dinamica è diventata sempre più uno strumento di misurazione e sempre meno un fenomeno che riguarda la società nel suo insieme.

Nelle sue raccomandazioni il CFM sottolinea che è possibile creare opportunità e coesione sociale solo se la società di accoglienza è pronta, altrimenti tutti gli sforzi fatti dagli immigrati per partecipare alla vita economica e sociale di un paese si arenano se questi non possono entrare in contatto con la società di arrivo e se non riescono a trovare un posto di lavoro o di apprendistato a causa delle discriminazioni.

L’integrazione può riuscire soltanto se sia le singole persone che le istituzioni e le imprese pubbliche e private forniscono il loro contributo, ponendo attenzione alle esigenze di tutta la società comprendendo anche gli immigrati.

La lotta alla discriminazione e l’eliminazione di ostacoli all’integrazione vanno considerati tanto importanti quanto le misure individuali, è importante sensibilizzare la popolazione in merito alle questioni relative alla convivenza ed alla coesione coinvolgendola nei processi di integrazione.

Le nuove disposizioni di legge attribuiscono alle autorità il compito di valutare il grado di integrazione individuale, quindi esse vanno formate adeguatamente per valutare i singoli processi di integrazione e il successo di queste misure presuppone equità, professionalità e trasparenza ricordando che chi viene considerato un cittadino e può partecipare ai processi sociali, siano essi il diritto al voto o impegnarsi in un gruppo di quartiere, si integra automaticamente.

Photo: Pixabay