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Il 28 settembre 2018 è entrato in vigore per la Svizzera il protocollo relativo alla Convenzione dell’Organizzazione internazionale del lavoro (OIL) concernente il lavoro forzato. Il protocollo rafforza il quadro giuridico internazionale nella lotta mondiale contro questo fenomeno e contro la tratta di esseri umani.

Il protocollo, approvato dall’OIL nel 2014 nella centotreesima sessione della Conferenza Generale dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro, prevede misure vincolanti per eliminare il lavoro forzato in tutte le sue forme, in particolare per contrastare la tratta di esseri umani a questo scopo.

Il documento aggiorna la Convenzione concernente il lavoro forzato od obbligatorio, entrata in vigore nel 1930 e ratificata dalla Svizzera nel 1940.

Le misure in esso contenute riguardano l’impegno a prevenire e a perseguire penalmente la tratta di esseri umani poiché “il divieto del lavoro forzato o obbligatorio fa parte dei diritti fondamentali, e che il lavoro forzato o obbligatorio costituisce una violazione dei diritti umani e un’offesa alla dignità di milioni di donne e di uomini, di ragazze e di ragazzi, contribuisce a perpetuare la povertà e ostacola la realizzazione del lavoro dignitoso per tutti”; a proteggere le vittime e a migliorare la cooperazione a livello nazionale e internazionale nella lotta contro la tratta di esseri umani “riconoscendo che sono cambiati il contesto e le forme del lavoro forzato o obbligatorio e che il traffico di persone per lavoro forzato o obbligatorio, che può implicare lo sfruttamento sessuale, è oggetto di una crescente preoccupazione internazionale e richiede misure urgenti per la sua effettiva eliminazione”.

Secondo le stime dell’OIL, infatit, oggi 25 milioni di persone nel mondo sono costrette al lavoro forzato.

In occasione dell’entrata in vigore del protocollo la Segreteria di Stato dell’economia (SECO) organizzerà, il 15 novembre 2018, uno scambio con le parti sociali svizzere e un workshop per i rappresentanti interessati dell’economia privata sul tema della tratta di esseri umani e sullo sfruttamento del lavoro nelle catene globali di creazione del valore.

Photo: Pixabay.com