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Dal 18 ottobre al 9 novembre presso le Officine Fotografiche in via Giuseppe Libetta 1 mostra “Resolution 808 – Inside The Yugoslavia Tribunal”.

“Il Tribunale penale internazionale per l’ex Jugoslavia (ICTY) è stato creato nel 1993 dal Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite come risposta al conflitto e ai gravi crimini che si stavano verificando nella ex Jugoslavia”.

Il Tribunale ha pronunciato la sua ultima sentenza nel novembre 2017 in cui ha condannato all’ergastolo Ratko Mladic, ex comandante dell’esercito serbo bosniaco, accusato di genocidio e crimini contro l’umanità per il massacro di Srebrenica e molti altri crimini di guerra commessi dalle sue truppe durante la guerra del 1992-1995.

Dopo questo importante e lungamente atteso giudizio, l’ICTY ha chiuso il 31 dicembre del 2017, “mettendo fine a 25 anni di indagini sui crimini di guerra. Il MICT, Meccanismo residuo per i tribunali internazionali, ha ora preso il suo posto ed è responsabile della conduzione e del completamento di tutti i procedimenti di ricorso, del programma di protezione per vittime e testimoni, dell’applicazione delle sentenze e della gestione e conservazione degli archivi”.

Il progetto “Resolution 808Inside The Yugoslavia Tribunal” documenta gli ultimi mesi di lavoro dell’ICTY visto da dietro le quinte, e “racconta le storie delle tante persone che hanno lavorato al suo interno: dall’addetto alle fotocopie al presidente, dalla guardia al procuratore capo, tutti hanno storie personali da condividere”.

Martino Lombezzi – fotografo che si occupa spesso di “tematiche legate al territorio, alla memoria, all’identità” – e Jorie Horsthuis – giornalista e scienziata politica specializzata in storia dei Balcani – dopo aver lavorato per mesi per ottenere l’approvazione del Tribunale per questo progetto, “hanno avuto la possibilità di visitare aree normalmente chiuse, come le aule dei tribunali e le celle di detenzione, e di condurre interviste approfondite con molte figure di spicco: il procuratore capo Serge Brammertz, il presidente Carmel Agius, i giudici Alphons Orie e Fausto Pocar, diversi membri dell’ufficio del pubblico ministero e diversi interpreti. Accanto a ciò, hanno avuto la possibilità di esaminare gli archivi e fotografare oggetti molto specifici, provenienti dalla scena dei crimini che hanno segnato la fine della Jugoslavia”.

L’esposizione si svolge nell’ambito del “Festival della Diplomazia”, festival che nasce nel 2009 e si tiene nella città di Roma dalla consapevolezza della centralità di questa città in ambito internazionale.

Photo: Pixaby.com