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Dal secondo studio nazionale sul Governo elettronico, pubblicato il 5 marzo 2019, emerge che la richiesta di prestazioni elettroniche fornite dalle amministrazioni pubbliche supera i servizi attualmente disponibili.

Lo studio nazionale sul Governo elettronico 2019, pubblicato dalla Segreteria Governo elettronico Svizzera assieme alla Segreteria di Stato dell’economia SECO, rappresenta la seconda edizione dell’inchiesta rappresentativa sul Governo elettronico che vede la partecipazione della popolazione, delle imprese e delle amministrazioni pubbliche svizzere. Per questa nuova inchiesta sono state svolte anche interviste qualitative.

Lo studio è stato realizzato dall’istituto indipendente DemoSCOPE specializzato in ricerche di mercato, che si è occupato di tutte le tappe, dalle interviste fino all’analisi dei risultati.

Il primo studio nazionale sul Governo elettronico è stato pubblicato nel 2017 quando la popolazione (67%) e le imprese (69%) si erano dette molto soddisfatte dell’offerta di servizi online degli enti pubblici e, in linea di massima, vi riponevano molta fiducia
Nell’edizione di quest’anno la maggioranza della popolazione mostra interesse nei confronti del Governo elettronico. Oltre il 60% degli intervistati dichiara di utilizzare in forma digitale tutte o almeno la metà delle prestazioni fornite dalle autorità; tra le imprese tale quota raggiunge il 73%.

La grande maggioranza delle imprese e della popolazione ricorre senza problemi ai servizi elettronici delle amministrazioni. Tuttavia, circa un quarto di tutti gli intervistati ha elencato aspetti che ne complicano l’utilizzo: sono stati menzionati in particolare dubbi riguardo alla protezione e alla sicurezza dei dati, nonché la mancanza di spiegazioni o la difficoltà nell’individuare le offerte.

Grazie al Governo elettronico, le amministrazioni federali, cantonali e comunali intendono migliorare la qualità dei loro servizi, soddisfare le esigenze della popolazione e ottimizzare i propri processi.

Dallo studio emerge però che le stesse ritengono di essere solo all’inizio della trasformazione digitale: tra gli intervistati, l’86% dei collaboratori delle amministrazioni pubbliche sostiene che la propria offerta di servizi online dovrebbe essere ampliata. Tale idea è condivisa dalla popolazione e dalle imprese.

Questo è confermato dall’esempio del voto elettronico, oggi accessibile solamente al 2% dell’elettorato: il 68% degli intervistati è del parere che il canale di voto elettronico dovrebbe essere disponibile a tutti, mentre il 12% ritiene che andrebbe offerto solo agli aventi diritto di voto con disabilità od a quelli residenti all’estero.

Photo: Pixabay.com