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La mostra “Roma nella camera oscura. Fotografie della città dall’ottocento a oggi” presenta l’arte fotografica a Roma coprendo un arco temporale che va dalla nascita della fotografia ai giorni nostri.

Il Museo di Roma a Palazzo Braschi, con questa esposizione, inaugurata il 27 marzo e visitabile fino al 22 settembre 2019, “celebra i 180 anni della nascita ufficiale della fotografia con uno straordinario excursus negli ambiti più significativi della storia fotografica della capitale prima dell’avvento del digitale”.

L’arte fotografica arriva a Roma già nel 1839, “anno della presentazione di Daguerre all’Accademia delle Scienze di Parigi del sistema da lui inventato per fissare le immagini su una lamina argentea”, in quello stesso anno cominciano ad operare i primi dagherrotipisti. “Negli anni a seguire Roma è una delle prime città italiane a registrare il passaggio alla fotografia stampata su carta da un negativo, che sarà anch’esso di carta e poi successivamente di vetro. Nella Città Eterna “si assistette ad una grande diffusione della fotografia che si inserì nella scia del vedutismo sia pittorico che incisorio, per trovare in esso un rapido campo di espansione e commercializzazione, ma che in realtà destabilizzò consolidati modi artistici e antichi sistemi di riproduzione, tanto da suscitare a più riprese l’interesse dei governanti per un sua regolamentazione. Dal punto di vista iconografico la fotografia ottocentesca prese le mosse dalla pittura, nel campo della veduta e del ritratto”.

“Suggerendo diversi percorsi di visita, la mostra muove dagli esordi della fotografia in città, con artisti attivi già a ridosso dell’invenzione della nuova tecnica, attraversa le epoche che videro mutare sempre più radicalmente il volto della città, per giungere, senza soluzione di continuità, all’opera di artisti viventi, che hanno operato in un significativo rapporto con Roma”.

“Il racconto per immagini si snoda per 9 sezioni dedicate alle diverse tematiche, declinazioni e tecniche, di questo affascinante processo”.

Photo: Pixabay.com