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Attraverso la mostra “Towards No Earthly Pole” il Museo d’arte della Svizzera italiana rende omaggio all’artista svizzero Julian Charrière.

La mostra “Towards No Earthly Pole” prende nome dall’ultimo omonimo progetto di Charrière, un film che ha iniziato nel 2017 e che ha realizzato in alcuni dei luoghi dai climi più difficili al mondo, tra cui i ghiacciai svizzeri del Rodano e dell’Aletsch, il Monte Bianco, l’Islanda e la Groenlandia. Il progetto verrà presentato in anteprima al MASI. Il progetto espositivo sarà in seguito presentato, in una versione riadattata, all’Aargauer Kunsthaus di Aarau e al Dallas Museum of Art.

Nato a Morges, in Svizzera, nel 1987, Julian Charrière attualmente vive e lavora a Berlino. Noto per una ricerca artistica concettuale che combina varie discipline (tra cui geologia, archeologia, fisica e storia), Charrière offre, attraverso il suo lavoro, nuovi e inaspettati punti di vista su alcune delle questioni al centro della nostra epoca. L’artista è spesso in viaggio, recandosi nelle aree più remote del pianeta dalla forte identità geopolitica – ad esempio vulcani, ghiacciai e siti radioattivi – per esplorare con metodi e materiali non convenzionali le tensioni e il legame tra civiltà umana e paesaggio naturale.

L’esposizione al MASI è concepita come un diorama. Intorno alla proiezione centrale, Charrière realizza un’installazione ambientale, trasformando l’intero spazio espositivo in uno scenario che riecheggia i principali soggetti e le tematiche dell’opera video. L’intento dell’artista è quello di amplificare la visita dello spettatore con un’esperienza sensoriale, grazie anche a luci e suoni, e rendere più intensa la relazione tra l’osservatore e il paesaggio rappresentato. Nell’installazione ambientale, accanto a reinterpretazioni di lavori precedenti, sono esposte alcune opere inedite, realizzate dall’artista in occasione della mostra al MASI e per le quali si è confrontato con soggetti e risorse naturali locali, collaborando in parte con artigiani ticinesi.

La mostra, inaugurata 27 ottobre 2019, sarà visitabile fino al 15 marzo 2020.
Fonte: events.masilugano.ch