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La 25a Conferenza sul clima (COP25), tenutasi a Madrid si è conclusa il 15 dicembre. La COP25 ha trattato temi importanti quali l’adozione di regole di attuazione incisive nella gestione delle riduzioni delle emissioni realizzate all’estero come pure nella gestione delle perdite e dei danni causati dai cambiamenti climatici. Non è stato possibile adottare regole per i meccanismi di mercato volte a escludere il doppio computo delle riduzioni di emissioni realizzate all’estero.

Nel quadro della COP25, la Svizzera si è impegnata a favore dell’adozione di regole che garantiscano l’attuazione efficace dell’Accordo di Parigi sul clima. In particolare, ha chiesto che le riduzioni realizzate all’estero non vengano computate due volte (dal Paese donatore e dal Paese destinatario), poiché in tal caso verrebbero messi in pericolo gli obiettivi e l’efficienza dell’Accordo.

La Conferenza non è riuscita ad adottare regole per le riduzioni delle emissioni realizzate all’estero. Il testo negoziale avrebbe consentito di attuare delle regole incisive ma è stato respinto da un piccolo gruppo di Paesi emergenti ma i lavori continueranno l’anno prossimo.

La Svizzera si rammarica della decisione e, assieme ad altri Paesi partner, si è impegnata ad applicare al commercio dei certificati di emissione delle regole robuste stabilite secondo i principi di San José, volti a garantire ambizioni e integrità elevate. Queste regole dovranno essere applicate fino a quando non sarà stato trovato un accordo nel quadro della COP.

Alla COP25 i Paesi hanno convenuto di rafforzare il meccanismo di Varsavia che consente di compensare i danni e le perdite subite dai Paesi in seguito ai cambiamenti climatici. Il meccanismo ha lo scopo di migliorare lo scambio di conoscenze ed esperienze fra i Paesi, al fine di prevenire tali eventi.

Il reporting e l’esame dei rapporti inoltrati dai Paesi costituiscono elementi importanti dell’accordo di Parigi. A Madrid, i Paesi non sono riusciti ad accordarsi su come informare sulle loro riduzioni delle emissioni e sul sostegno ottenuto o dato ad altri Paesi. La Svizzera considera questo risultato preoccupante, poiché le regole che disciplinano la trasparenza sono essenziali ai fini del rapporto di fiducia fra le Parti contraenti.

Nel quadro del cosiddetto «Assessment multilaterale» la Svizzera ha illustrato i progressi ottenuti e le sfide affrontate nell’ambito della realizzazione dei suoi obiettivi climatici.

La conferenza ha accolto con favore l’impegno, assunto in ottobre dai Paesi della conferenza dei donatori, di rifinanziare il Fondo verde per il clima (Green Climate Fund, GCF)

Il fondo finanzia progetti di riduzione delle emissioni di gas serra e di adattamento ai cambiamenti climatici nei Paesi in via di sviluppo.
La Svizzera ha inoltre annunciato nel quadro della Conferenza l’intenzione di stanziare 31 milioni di franchi per il fondo di adattamento (Adaptation Fund) delle Nazioni Unite e per lo «Scaling-up Renewable Energy Programme», un programma della Banca mondiale per lo sviluppo delle energie rinnovabili.

Fonte: admin.ch

Photo: pixabay.com