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Il Consiglio federale nella sua seduta del 24 giugno 2020, ha deciso che dal 25 giugno, la Confederazione assumerà l’integralità delle spese per i test in relazione al nuovo coronavirus ed ha inoltre adottato l’ordinanza sul sistema di tracciamento della prossimità per il coronavirus SARS-CoV-2, che dà il via libera all’impiego della nuova app SwissCovid in tutta la Svizzera.

Considerato che il numero di nuovi casi d’infezione si mantiene basso, il 19 giugno 2020 il Consiglio federale ha revocato la situazione straordinaria e allentato quasi tutti i provvedimenti che erano stati adottati contro il coronavirus. Per ridurre al minimo il rischio di una nuova impennata dei contagi e per poter reagire rapidamente a un eventuale aumento dei casi è indispensabile un monitoraggio accurato della situazione. L’elemento più importante per riuscire a interrompere le catene di trasmissione è un rigoroso tracciamento dei contatti con test ad ampio spettro per il SARS-CoV-2.

Dal 25 giugno 2020 la Confederazione assumerà l’integralità delle spese sia dei test per diagnosticare un’infezione da nuovo coronavirus sia dei test sierologici per rilevare la presenza di anticorpi. Si tratta di una semplificazione del sistema di rimborso attuale, in quanto ora i costi del test diagnostico per il SARS-CoV-2 sono assunti in parte dalle casse malati e in parte dai Cantoni.

Nella sua seduta del 24 giugno, il Consiglio federale ha inoltre adottato l’ordinanza sul sistema di tracciamento della prossimità per il coronavirus SARS-CoV-2 che, di fatto, dà il via libera all’impiego della nuova app SwissCovid in tutta la Svizzera. Il tracciamento serve a rintracciare e a mettere in quarantena i contatti di una persona risultata positiva al test del coronavirus, in modo da interrompere le catene di trasmissione.

L’app SwissCovid avvisa gli utenti che si sono trovati per un determinato lasso di tempo nelle vicinanze di una persona contagiata dal coronavirus, a condizione che anche questa l’abbia installata sul proprio telefono cellulare. In caso di test positivo, il servizio medico cantonale invia alla persona il cosiddetto codice Covid da immettere nell’app. Sia l’utilizzo dell’app che l’immissione del codice sono volontari.

Se un utente dell’app si è trovato a contatto con una o più persone infette, una notifica sul suo cellulare lo informerà che durante questo lasso di tempo potrebbe essere stato contagiato. Riceverà inoltre l’indicazione del giorno in cui è avvenuto il contatto.

Prima di essere messa a disposizione della popolazione, l’app è stata approfonditamente testata, in particolare per quanto riguarda la sicurezza e l’usabilità. Durante questa fase iniziata il 28 maggio 2020, il Centro nazionale per la cibersicurezza (NCSC) ha analizzato le notifiche sulla sicurezza trasmesse dagli esperti e dalle persone interessate.

Il NCSC continuerà ad analizzare le notifiche anche dopo la messa a disposizione ufficiale dell’app per garantire costantemente la protezione dei dati e la sicurezza dell’applicazione. L’Ufficio federale di statistica pubblicherà sul suo sito dati anonimizzati relativi all’utilizzo della nuova app. Fonte: admin.ch

photo: pixabay