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Si avvia alla conclusione la mostra Adriaen van Ostade: La Vita semplice allestita presso il Kunst Museum di Winterthur.

Il pittore di Haarlem Adriaen van Ostade (1610-1685) è generalmente considerato un ritrattista umoristico della vita rurale della semplice popolazione olandese, dei contadini e degli artigiani, delle loro feste e fiere di paese, del loro bere e degli incontri sociali sulla strada del villaggio. I suoi dipinti erano particolarmente apprezzati dal pubblico borghese urbano per il loro carattere satirico, l’esagerazione caricaturale delle figure ed il loro contenuto moralizzante. Boccali di birra e vino, pipe e carte da gioco erano simboli comuni di cattive abitudini e vizi. In questo modo molti spettatori contemporanei hanno visto riflesso il proprio comportamento piacevole e si sono trovati ammoniti alla moderazione. Allo stesso tempo, si godevano gli argomenti divertenti e si poteva ridere dei contadini “comici”.

Un cambiamento fondamentale nello stile di Ostade, iniziò alla fine degli anni Quaranta del Seicento. Sotto l’impressione di Rembrandt (1606/1607 – 1669) si dedicò per la prima volta all’incisione. Nelle sue acqueforti ha sviluppato una nuova visione personale della vita rurale.

Una turbolenta sessione di bevute è stata sostituita da una brocca di birra o vino abbastanza svuotata. La prospettiva satirica si è evoluta in un’osservazione più neutra, quasi intima della vita quotidiana. Ostade ha rappresentato per la prima volta i costumi e il comportamento, le gioie e le relazioni interpersonali della popolazione semplice con empatia e buon umore.

La mostra Adriaen van Ostade: The Simple Life, presenta due dipinti eccezionali della sua prima opera e squisite incisioni, rivelando il carattere speciale della sua opera grafica e il suo cambiamento di stile in un modo sensibile di espressione. Con sensibilità e la sua capacità di rappresentare le emozioni umane, il versatile pittore-incisore ha creato un’opera unica in cui il senso di comunità olandese prende vita per noi oggi.

La mostra è visitabile fino a domani, 8 novembre 2020 presso il Kunst Museum di Winterthur, Canton Zurigo.
fonte: www.kmw.ch
photo: pixabay