Condividi su:

Nella speranza di poter tornare quanto prima a poter godere di musei, mostre ed aree archeologiche proponiamo la mostra: Pompei 79 d.C. Una storia romana, la grande mostra allestita al secondo ordine del Colosseo di Pompei.

Una storia mai tentata prima del lungo rapporto tra Roma e Pompei, che prova a restituire in maniera compiuta il complesso dialogo che lega le due realtà più famose dell’archeologia italiana, dalla Seconda guerra sannitica all’eruzione del 79 d.C. Un racconto dall’alto valore scientifico, basato sulla ricostruzione delle relazioni sociali e culturali rintracciabili in particolare attraverso la ricerca archeologica.

L’esposizione Pompei 79 d.C. Una storia romana si inserisce nell’ambito di un progetto organico di collaborazione tra il Parco archeologico del Colosseo, il Parco archeologico di Pompei e il Museo Archeologico Nazionale di Napoli.(…)

La mostra dedicata al rapporto tra Roma e Pompei intende presentare due realtà differenti sotto molti punti di vista, eppure tanto vicine. Roma, paragonabile alle grandi “megalopoli” dell’antichità come Alessandria o Cartagine, Pompei racchiusa nei suoi contenuti confini all’ombra del Vesuvio.

L’archeologia e le sue testimonianze materiali, esposte nelle diverse sezioni della mostra, si fanno formidabili testimoni dei molteplici e intensi rapporti intercorsi tra le due città, sia in ambito economico-sociale, che culturale e artistico, dall’età sannitica fino all’eruzione del vulcano. L’abitato vesuviano, infatti, dapprima sotto l’influenza sannitica e poi romana, risulta in entrambe le situazioni sostanzialmente dipendente da Roma, seppur nel primo caso non formalmente. I coloni sillani giunti nell’80 a.C. dalla capitale, testimoni delle nuove tendenze in fatto di cultura sviluppatesi a Roma nei due decenni precedenti alla deduzione della colonia, lasciano affluire a Pompei nuove influenze alimentando la cultura locale. (…)

Pompei, strettamente connessa con Roma, si configura, in ogni caso, come riflesso delle principali tendenze registrate nel tempo presso la grande capitale dell’impero, (…) in un processo di emulazione puntuale in cui, talvolta, Pompei ha addirittura superato Roma.Il collegamento tra “centro e periferia” diverrà sempre più vigoroso, quando le ricchezze giunte a Roma e nelle città vesuviane a seguito delle conquiste mediterranee faranno emergere nelle comunità quel dibattito pubblico che oscilla tra l’apertura alla cultura ellenistica mediterranea e il ritorno a quel passato frugale e severo e a quell’austerità dei costumi vagheggiata come il segreto del successo romano.

(…) In estrema sintesi, la mostra Pompei 79 d.C. Una storia romana intende rimarcare, attraverso le testimonianze materiali, il ruolo rivestito dalla città vesuviana nella compagine storica e artistica dell’impero romano, in un contesto lungi dall’essere considerato un ininfluente suburbio di periferia, ma più propriamente una realtà ben caratterizzata e all’altezza della capitale.

Il luogo della mostra, il Colosseo, nasceva con Vespasiano nel 79 d.C., nel momento in cui Pompei spariva sotto la lava del Vesuvio. Da questa coincidenza temporale è nata l’idea di “ricollocare” le statue tra i fornici.

Infine, l’allestimento ha previsto la ricostruzione in grandezza naturale di una parete della Casa del Gianicolo con i suoi straordinari marmi colorati a testimoniare come Roma sia arrivata a “dipingere con il marmo”, in un confronto stringente con gli affreschi pompeiani, massima espressione dello status symbol della ricchezza acquista di una parte della popolazione. Il percorso di visita si chiude con tre calchi di corpi da Pompei. Simboli della fine di una città, di una cultura, di un popolo. In attesa di poter tornare a visitare di persona i siti archeologici, sul sito dell’ area archeologica di Pompei è possibili approfondire ulteriormente la storia della mostra e del suo allestimento, di cui proponiamo un estratto, Pompei 79 d.C. Una storia romana.

Fonte: Parco Archeologico di Pompei
Photo: pixabay