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Il Bounty è stato un vascello mercantile inglese sul quale, il giorno 28 aprile del 1789 avvenne un ammutinamento. Fu uno dei più famosi e drammatici atti di sedizione della marineria tanto da ispirare un racconto di Giulio Verne nonchè diverse opere cinematografiche.

Il “Bounty”, era partito dall’Inghilterra nel dicembre del 1788 con 46 uomini di equipaggio diretto a Tahiti in Polinesia.

Uno degli scopi della missione era prelevare campioni dell’albero del pane da trapiantare successivamente ai Caraibi, per fornire cibo a basso costo per gli schiavi che lavoravano nelle piantagioni.

La rotta pianificata non prevedeva di doppiare il Capo di Buona Speranza bensì di navigare verso Ovest, affrontando il temibile Capo Horn nella Terra del Fuoco, estrema punta del Sud America. La partenza fu ritardata ed il sopraggiungere dell’inverno australe impedì di transitare da Capo Horn, costringendo il vascello a portarsi sulla rotta africana inizialmente scartata, allungando di molto il viaggio e provocando malumore tra l’equipaggio. Comunque l’ammutinamento scoppiò nel viaggio di ritorno in patria, dopo la partenza da Tahiti. Un manipolo di uomini, guidati da due giovani ufficiali, si impadronì della nave con un atto di ribellione per porre fine alla troppo rigida disciplina, nonché alle continue angherie e vessazioni inflitte all’equipaggio dal comandante William Bligh. All’ammutinamento aderirono però soltanto 17 uomini. I ribelli lasciarono in mare, su una scialuppa di appena 7 m, larga 2 m, il comandante Bligh e 18 marinai rimasti a lui fedeli. Venne data loro solo una bussola ed una piccola scorta di acqua e di viveri, affidandoli ad un tragico destino.

Il fato volle che, dopo 47 interminabili giorni di difficoltà e sofferenze, essi riuscissero a raggiungere, seppur stremati, l’isola olandese di Timor. Avevano percorso in mare ben 3.618 miglia (6.700 km): un vero record!

Altro destino toccò agli ammutinati i quali, in un primo tempo ritornarono a Tahiti dove imbarcarono viveri e donne, poi fecero rotta verso Pitcairn, un’isola scoperta da pochissimo le cui coordinate risultavano ancora incerte sulle carte di allora.

Lì essi diedero alle fiamme il Bounty e sperando di non essere più avvistati dalla Marina britannica, instaurarono nell’isola una nuova comunità.

Solamente 19 anni dopo una nave avrebbe scoperto l’isola e scovato gli ammutinati. In realtà, del gruppo originario era sopravvissuto solo John Adams, nel frattempo divenuto predicatore e guida dell’intera comunità ormai composta solamente da 12 donne e 23 bambini che furono trasferiti in Australia orientale.

Fonte: Cieli sereni – PG