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Il 29 giugno termina il Festival del Cinema Tedesco a Roma. Prima edizione, promossa da German Films, inaugurata sabato 26 giugno presso la Casa del Cinema, a Villa Borghese alla presenza della direttrice del German Films Simone Baumann, dell’Ambasciatore della Germania Victor Elbling, del Direttore del Goethe Institut in Italia Joachim Bernauer, di Giorgio Gosetti Direttore Artistico della Casa del Cinema del critico Enrico Magrelli, oltre all’attore Felix Kramer, protagonista, insieme a Trystan Pütter, nella pellicola “Free Country”, proiettato, al termine della presentazione ufficiale della prima serata della kermesse (pellicola del 2019 in lingua originale e con i sottotitoli in italiano, thriller storico del regista Christian Alvart ambientato nella Germania della post riunificazione).

La German Films, da oltre 25 anni, promuove il cinema tedesco nel mondo e, da quest’anno, in collaborazione con l’Ambasciata della Repubblica di Germania ed il Goethe-Institut per questa prima edizione romana, ha selezionato con attenzione, per questi quattro giorni, film, documentari e cortometraggi, tra le più recenti produzioni cinematografiche tedesche, di autori e registi che stanno conquistando l’attenzione della critica e dei festival internazionali. Tra i molteplici argomenti trattati: l’identità, l’appartenenza, il mobbing, la violenza sulle donne e la famiglia ma anche l’immigrazione e l’11 settembre.

Il Goethe Institut -istituto culturale della Repubblica Federale Tedesca- è presente in quasi 100 Paesi, è un’associazione senza scopo di lucro che ha l’intento di promuovere nel mondo la lingua e la cultura tedesca. Oltre a promuovere l’apprendimento della lingua tedesca si pone altri obiettivi sempre allo scopo di favorire e stimolare il dialogo culturale tra i Paesi. Per tali finalità mette a disposizione informazioni sulla Germania organizzando diverse iniziative.
A Roma, così come in altri Paesi, Il Goethe Institut ha un grande archivio di film sottotitolati che vengono prestati ai partners per realizzare programmi cinematografici.

foto Alessandro Lisci