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La valutazione del piano nazionale d’azione contro la tratta di esseri umani 2017-2020 ha mostrato che la maggior parte delle 28 misure è stata attuata. In molti settori persiste tuttavia una necessità d’intervento. Per questo motivo è prevista l’elaborazione di un terzo piano nazionale d’azione.

La tratta di esseri umani è una realtà anche in Svizzera. Spesso le vittime della tratta restano invisibili. I risultati scaturiti dalla valutazione del piano nazionale d’azione 2017-2020 (PAN) mostrano che delle 28 misure specifiche nei quattro campi d’azione del piano ,“prevenzione”, “perseguimento penale”, “protezione delle vittime” e “partenariato”, previste, 20 sono state attuate, due sono state parzialmente attuate e sei sono state attuate in maniera insufficiente. IL PAN, inoltre, è strettamente legato alla coordinazione nazionale, necessaria a garantire un approccio comune ed interdisciplinare dai differenti attori coinvolti, per questo, alla luce dei risultati della valutazione, è prevista l’elaborazione di un nuovo piano nazionale d’azione che si concentri sui settori in cui persiste necessità d’intervento, in particolare la tratta di esseri umani finalizzata allo sfruttamento lavorativo. Risulta inoltre necessario rafforzare ulteriormente il perseguimento penale e l’assistenza alle vittime e tenere debitamente conto del settore della cybercriminalità.

Il futuro piano nazionale d’azione dovrebbe essere appoggiato e adottato da tutte le autorità politiche interessate a livello federale, cantonale e comunale al fine di aumentarne il carattere vincolante. Al tempo stesso, andrebbe migliorato il coordinamento a livello nazionale e, indipendentemente da ciò fedpol continuerà a rivestire un ruolo di primo piano nella lotta contro la tratta di esseri umani, in particolare in materia di coordinamento e cooperazione di polizia a livello nazionale e internazionale.

fonte: fedpol.ch
foto: pixabay