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Settantacinque opere dalla Fondazione Oskar Reinhart (Kunst Museum Winterthur , CH) aprono il progetto sulle “Geografie dell’Europa. La trama della pittura tra Ottocento e Novecento”, a partire dal romanticismo in Germania con i suoi esponenti maggiori da Friedrich a Runge a Dahl. Sette sezioni tematiche, cronologicamente distese lungo i decenni, consentono al visitatore di “appropriarsi” dell’arte svizzera e tedesca dell’Ottocento.

La grande esposizione “Dai romantici a Segantini. Storie di lune e poi di sguardi e montagne. Capolavori dalla Fondazione Oskar Reinhart” è il primo capitolo del nuovo progetto espositivo: una sequenza di grandi esposizioni, a dar vita a un vasto scenario artistico e storico, che darà conto della situazione della pittura in Europa lungo tutto il corso del XIX e parte del XX secolo, secondo una divisione nazionale o in aree contigue.
La costruzione della mostra si appoggia sulla stupefacente collezione compresa nella Fondazione Oskar Reinhart, facente parte della straordinaria rete del Kunst Museum di Winterthur, uno dei poli artistici di maggior interesse della Confederazione elvetica.

“Sono centinaia le opere tedesche e svizzere conservate nella collezione, la cui importanza è sempre stata ben riconosciuta, tanto che quasi trent’anni fa una selezione alta viaggiò in alcuni dei maggiori musei americani ed europei, dal County Museum di Los Angeles al Metropolitan di New York, dalla Nationalgalerie di Berlino alla National Gallery di Londra. E mai più da allora – spiega il curatore, Marco Goldin – Oggi, a distanza di quasi tre decenni, 75 opere dalla Fondazione Oskar Reinhart giungono a Padova. La mostra sarà un racconto, appunto, nuovo e pieno di fascino per il pubblico italiano, che verrà condotto a viaggiare, attraverso opere di grande bellezza, entro una pittura che dalla strepitosa modernità dei paesaggi di fine Settecento in Svizzera di Caspar Wolf, che quasi anticipa Turner, arriverà fino a Segantini. In mezzo, una vera e propria avventura della forma e del colore, con paesaggi meravigliosi e ritratti altrettanto significativi procedendo poi dal romanticismo ai vari realismi sia tedeschi sia svizzeri. Quindi, vere e proprie sezioni monografiche come quelle dedicate a Böcklin e Hodler, fino all’impressionismo tedesco e alle novità, francesizzanti, del colore di pittori svizzeri come Cuno Amiet e Giovanni Giacometti, il papà del grande scultore Alberto. Tra Hodler e Segantini nasce la devozione emozionata per la montagna che è insieme spalto fisico e categoria dello spirito. La mostra – chiude il curatore – ne darà ampia e appassionata testimonianza, innalzando così alla natura un vero e proprio inno”.

La mostra allestita al Centro Culturale Altinate San Gaetano, sarà visitabile dal 29 gennaio al 5 giugno 2022, ed è promossa dal Comune di Padova, Kunst Museum Winterthur e da Linea d’ombra.

fonte: Centro Culturale Altinate San Gaetano
foto:pixabay