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Dal 1° al 26 agosto 2022, i 191 Stati firmatari si riuniranno a New York per rivedere il Trattato di non proliferazione nucleare. Il Trattato di non proliferazione nucleare costituisce la base per il disarmo nucleare a livello mondiale. Attualmente il disarmo degli arsenali nucleari risulta difficile ed è in stallo. Alla conferenza di New York la Svizzera mira a ottenere risultati concreti affinché la questione del disarmo nucleare possa essere affrontata con determinazione.

Il Trattato di non proliferazione nucleare (TNP) è il pilastro fondamentale dell’architettura di sicurezza internazionale. Ogni cinque anni i 191 Stati firmatari verificano l’attuazione e il rispetto del TNP. Quest’anno la conferenza di revisione si tiene in un contesto reso ancora più complicato dall’intervento militare della Russia nei confronti dell’Ucraina.

La Svizzera intende dare un contributo concreto alla sicurezza internazionale e si impegna per un mondo senza armi nucleari.

La finalità del TNP nel 1968 fu dettata dalla corsa agli armamenti tra le superpotenze dopo la Seconda guerra mondiale. Il trattato rimane tuttora la base per il disarmo nucleare globale e si fonda su tre pilastri, che corrispondono alle priorità della politica estera svizzera:

  1. il divieto per le cinque potenze nucleari ufficiali – Stati Uniti, Russia, Cina, Regno Unito e Francia – di trasferire armi nucleari, e per gli altri Stati firmatari di sviluppare, produrre o procurarsi questo tipo di armi;
  2. lo smantellamento degli arsenali nucleari esistenti;
  3. il diritto all’uso pacifico dell’energia nucleare per tutti gli Stati firmatari.

Alla conferenza di New York la delegazione svizzera si adopererà per ottenere risultati tangibili in tutte e tre le aree di applicazione del trattato. La Svizzera attribuisce un ruolo centrale al disarmo nucleare e alla prevenzione della proliferazione nucleare, in quanto la pace e la sicurezza sono tra le priorità della sua Strategia di politica estera 2020–2023.

Attualmente il disarmo degli arsenali nucleari risulta difficile ed è in stallo. Uno degli obiettivi del viaggio del presidente della Confederazione Cassis è esortare le potenze nucleari a procedere con maggiore determinazione verso il disarmo. Infatti, finché non verrà eliminato anche l’ultimo missile atomico, i rischi nucleari continueranno a esistere. La Svizzera si impegna a ridare vigore all’attuazione degli accordi esistenti ed a negoziarne di nuovi.

Tra gli obiettivi della politica estera svizzera vi è anche la riduzione dei rischi legati alle armi nucleari. La Svizzera presenterà quindi un pacchetto di misure concrete alla conferenza, coordinato con l’«Iniziativa di Stoccolma». L’iniziativa è stata lanciata nel 2019 da 16 Stati, tra cui la Svizzera. Chiede passi decisivi verso il disarmo nucleare, al fine di rafforzare il TNP come strumento centrale per il disarmo e la non proliferazione.

fonte: Dipartimento federale degli affari esteri
foto: pixabay