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La 27a Conferenza sul clima (COP27) si è conclusa il 20 novembre 2022 a Sharm el-Sheik. Tra i principali temi trattavi vi erano l’adozione di un programma di lavoro per la protezione del clima e soluzioni per far fronte ai danni causati dal cambiamento climatico. Gli Stati hanno concordato un programma di lavoro fino al 2026. Tuttavia, questo non vincola esplicitamente i Paesi con le più alte emissioni di gas serra. La Svizzera si rammarica di questa decisione e si impegnerà affinché anche questi Paesi diano il proprio contributo. Per i Paesi più vulnerabili è stata decisa l’istituzione di un nuovo fondo per sostenerli nella gestione dei danni causati dal cambiamento climatico.

La 27a Conferenza delle Nazioni Unite sul clima (COP27) si è conclusa il 20 novembre 2022 a Sharm el-Sheik, in Egitto. L’Accordo di Parigi impegna tutti i Paesi ad adottare, a partire dal 2020, misure concrete per ridurre le emissioni di gas serra, al fine di limitare il riscaldamento globale a 1,5 gradi.

Alla COP27 avrebbe dovuto essere adottato un programma di lavoro concreto per la protezione del clima. Gli Stati si erano impegnati a farlo in occasione della COP26, tenutasi lo scorso anno a Glasgow. Alla COP27, i Paesi hanno concordato un programma che non vincola specificamente i Paesi con le più alte emissioni di gas serra.

Non sono invece state adottate decisioni sull’abbandono del carbone e sull’abolizione delle sovvenzioni per il petrolio e il gas naturale. In particolare, Paesi con le più alte emissioni di gas serra, come Cina, India, Indonesia e Brasile, hanno respinto un programma di lavoro corrispondente e l’obbligo di adottare piani di attuazione. Un gruppo di Paesi in via di sviluppo ha respinto misure concrete per orientare i flussi finanziari globali all’obiettivo di 1,5 gradi.

Il cambiamento climatico colpisce in modo particolare i Paesi più poveri e gli Stati insulari. Alla COP27, i Paesi hanno deciso l’istituzione di un nuovo fondo volto a sostenere i Paesi più vulnerabili nella gestione dei danni causati dai cambiamenti climatici.

La Svizzera si è impegnata, affinché il fondo fosse destinato ai Paesi in via di sviluppo più vulnerabili. In linea di massima, la Svizzera accoglie con favore l’aiuto supplementare. Tuttavia, si rammarica che non siano state chiarite questioni importanti come, ad esempio, quali Paesi debbano contribuire al fondo, come verrà ripartito il denaro e chi lo amministrerà.

La Svizzera ha inoltre annunciato lo stanziamento di contributi ai fondi esistenti per il finanziamento del clima. La Svizzera sottolinea il proprio impegno a contribuire in modo equo al finanziamento internazionale per il clima.

foto: pixabay