Il 29 marzo 2023 il Consiglio federale ha adottato ulteriori sanzioni contro la Russia, aderendo alle ultime misure emanate dall’UE nel suo decimo pacchetto. Oltre all’introduzione di esenzioni supplementari per scopi umanitari, è stata introdotta una nuova possibilità per salvaguardare interessi specifici dell’economia svizzera. Le modifiche sono fià entrate in vigore.
In risposta all’aggressione militare russa in Ucraina e al protrarsi delle azioni destabilizzanti della Russia che minacciano l’integrità territoriale, la sovranità e la sicurezza dell’Ucraina, il 25 febbraio 2023 l’UE ha emanato nuovi provvedimenti nell’ambito del decimo pacchetto di sanzioni. Il 1° marzo 2023 il Dipartimento federale dell’economia, della formazione e della ricerca (DEFR) ha modificato l’allegato corrispondente di sua competenza e approvato l’estensione delle sanzioni svizzere ad altre 120 persone ed organizzazioni.
Le restanti misure del decimo pacchetto, che comprendono modifiche agli obblighi di notifica in ambito finanziario, ma anche il divieto per i cittadini russi di esercitare funzioni negli organi direttivi dei proprietari o degli operatori di infrastrutture critiche, oltre che inasprimenti delle misure in ambito commerciale. Nello specifico, questi ultimi prevedono nuovi controlli e limitazioni per l’esportazione di diversi beni, tra cui beni a duplice impiego, beni per il rafforzamento militare e tecnologico o per lo sviluppo del settore della difesa e della sicurezza, beni che contribuiscono al rafforzamento dell’industria russa e beni per l’aviazione e l’industria spaziale. L’importazione di beni economicamente rilevanti per la Russia viene inoltre ulteriormente limitata.
È stato inoltre introdotto un adeguamento per quanto riguarda le esenzioni a scopi umanitari. Dopo aver deciso, lo scorso 3 marzo, di facilitare le attività umanitarie in Siria, il Consiglio federale ha ora concesso un’esenzione a scopi umanitari in relazione con la fornitura di determinate prestazioni a organizzazioni russe.
Il Consiglio federale ha già sottolineato in passato la sua intenzione di ridurre al minimo le conseguenze economiche indirette delle sanzioni sulle imprese svizzere nell’ambito del quadro giuridico applicabile, per questo crea la possibilità di autorizzare in singoli casi la messa a disposizione di averi o di risorse finanziarie a persone fisiche, imprese od organizzazioni se si tratta di tutelare interessi svizzeri.
Il 28 febbraio 2022 il Consiglio federale ha deciso di sostenere le sanzioni dell’Unione europea (UE) contro la Russia, a causa della guerra in Ucraina, rafforzandone così l’efficacia.
Fonte: Il Consiglio federale
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