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Il Dipartimento federale delle finanze ha pubblicato il primo rapporto concernente gli effetti attesi dall’attuazione dell’imposizione minima dell’OCSE sui singoli Cantoni e le misure previste dai Cantoni. Il rapporto si basa su un’inchiesta tra i Cantoni del 31 maggio 2023.

La Commissione dell’economia e dei tributi del Consiglio degli Stati ha chiesto al Consiglio federale di riferire con regolarità in merito agli effetti dell’attuazione dell’imposizione minima dell’OCSE/G20 sui singoli Cantoni e di fornire una panoramica sulle misure pianificate o attuate nei Cantoni.

Il rapporto evidenzia come tutti i Cantoni siano impegnati ad attuare l’imposizione minima dell’OCSE ed a vagliare possibili nuove misure per rafforzare la qualità della piazza economica.

Tra queste, si trovano in discussione sia modifiche di diritto fiscale sia incentivi non fiscali. Questi ultimi possono prevedere strumenti simili a sovvenzioni, ad esempio sotto forma di crediti d’imposta rimborsabili qualificati («Qualified Refundable Tax Credits», QRTC, sovvenzioni computabili nelle imposte. Affinché siano considerati redditi secondo le prescrizioni modello («Model Rules») dell’OCSE e non comportino una riduzione delle imposte determinanti). A fronte di un contesto internazionale dinamico, la maggior parte dei Cantoni è appena in grado di delineare possibili linee d’azione.

Alcuni Cantoni non stanno attualmente pianificando né modifiche dell’imposizione delle imprese né altre misure fiscali o non fiscali. Per altri Cantoni al momento della data di riferimento dell’inchiesta non avevano ancora deciso quali misure adottare.

Gli altri Cantoni hanno già fatto le loro considerazioni in merito all’adeguamento dell’imposizione delle imprese e/o all’impiego delle risorse derivanti dall’imposta integrativa.

Molti Cantoni si trovano tuttavia ancora a uno stadio iniziale e le loro considerazioni sono ancora vaghe. Fanno eccezione i Cantoni Argovia, Appenzello Esterno, Basilea Campagna, Ginevra, Lucerna e Neuchâtel, che hanno già adottato una legge o elaborato un avamprogetto.

L’inchiesta chiedeva anche una stima delle entrate derivanti dall’imposta integrativa (viene riscossa laddove non viene raggiunta l’imposizione minima del 15 % prescritta dall’OCSE. È un’imposta federale e, al pari dell’imposta federale diretta, è attuata dai Cantoni. Le entrate derivanti dall’imposta integrativa spettano per il 75 % a quei Cantoni che finora tassavano le grandi imprese a un’aliquota più bassa. Questi Cantoni possono così impiegare tali entrate per compensare in modo mirato la perdita di attrattiva causata dall’aumento del carico fiscale). La metà dei Cantoni non ha effettuato una propria stima.

Allo stato attuale è previsto che l’ordinanza entri in vigore il 1° gennaio 2024. Altri resoconti verranno forniti nel quadro del messaggio concernente la legislazione d’esecuzione, che sostituirà l’ordinanza, e nei rapporti sull’esecuzione e sull’efficacia della perequazione finanziaria tra Confederazione e Cantoni.

Fonte: Dipartimento federale delle finanze
foto: pixabay