foto (c) svizzeri.ch 2019
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Il 28 settembre 2025 il popolo svizzero si esprime sulla legge federale sul mezzo d’identificazione elettronico e altri mezzi di autenticazione elettronici (Legge sull’Id-e, LidE).

In alcuni casi, per ordinare o richiedere servizi online è necessario identificarsi. Con il nuovo mezzo d’identificazione elettronico, l’Id-e, sarà possibile farlo interamente in formato digitale, funzionando come una vera e propria carta d’identità elettronica. Attualmente in Svizzera non esiste un Id-e: nel 2021 il Popolo ne aveva respinto l’introduzione, prevista in gestione a imprese private.

La nuova legge crea la base per un Id-e statale, emesso direttamente dalla Confederazione, che gestirà anche l’infrastruttura tecnica necessaria. Gli utenti potranno così identificarsi nei confronti di autorità e imprese, ad esempio per ordinare la licenza di condurre digitale o per comprovare la propria età in caso di acquisti con limiti anagrafici. L’uso dell’Id-e sarà facoltativo e gratuito.

L’infrastruttura statale potrà essere utilizzata anche da altre autorità e imprese per offrire mezzi di identificazione elettronica propri, come attestati di domicilio o tessere associative. La gestione pubblica dell’Id-e punta a garantire la massima protezione della sfera privata e la sicurezza dei dati personali. Contro la legge è stato chiesto un referendum, motivo per cui la proposta è sottoposta a votazione popolare.

La domanda che figura sulla scheda: Volete accettare la legge federale del 20 dicembre 2024 sul mezzo d’identificazione elettronico e altri mezzi di autenticazione elettronici (Legge sull’Id-e, LIdE)?

Il Consiglio federale e il Parlamento raccomandano di votare: SI

Il Consiglio federale ed il Parlamento vogliono consentire alle persone di identificarsi elettronicamente in maniera semplice e sicura. La nuova legge crea la base per un mezzo d’identificazione elettronico statale. L’Id-e è importante per permettere alla Svizzera di stare al passo con la digitalizzazione.

I comitati referendari raccomandano di votare: NO

Secondo i comitati referendari l’Id-e non è sicuro e non protegge a sufficienza la sfera privata. Permetterebbe di accumulare grandi quantità di dati sensibili e potrebbe portare ad abusi e sorveglianza. I comitati temono inoltre che l’utilizzo dell’Id-e non rimarrà facoltativo.

Fonte: admin.ch
foto: @svizzeri.ch


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