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Aperto a Roma il Primo Forum Italo-Svizzero – di Giuseppe Rusconi, apparso sul Corriere del Ticino del 19.01.2013.

“La realtà delle relazioni tra Svizzera e Italia è molto più colorata di quanto non lasci supporre la questione delle liste nere sul tappeto. E va certo al di là delle pur importanti questioni fiscali sempre in primo piano”. Lo ha evidenziato a Roma il consigliere federale Didier Burkhalter, inaugurando ieri pomeriggio, insieme con l’omologo italiano Giulio Terzi, il primo Forum “per il dialogo tra Italia e Svizzera”. Per Burkhalter – che ha ricordato Borromini, Maderno e Fontana, i volontari ticinesi nel Risorgimento italiano, il grande contributo dato alla prosperità elvetica da centinaia di migliaia di lavoratori italiani e il genio imprenditoriale di tanti svizzeri d’Italia – il Forum si pone come obiettivo di incominciare a colmare la grande differenza esistente tra gli intensi scambi quotidiani tra i due Paesi e lo scarso riscontro in termini di immagine reciproca. Il Forum prosegue oggi, articolandosi in tre gruppi di lavoro riguardanti finanza pubblica e privata, trasporti ed energia, la percezione che hanno di sé i due Paesi. Al Forum partecipa un centinaio di esponenti delle istituzioni e della ‘società civile’ svizzera e italiana. Notata tra gli altri la presenza del direttore del ‘Corriere della Sera’ Ferruccio de Bortoli.

Prima dell’apertura del Forum – frutto di un’idea dell’ambasciatore Bernardino Regazzoni sviluppata grazie alla collaborazione in particolare del direttore della rivista “Limes” Lucio Caracciolo e di Marco Solari – l’incontro tra i due ministri degli esteri. A tale proposito Burkhalter ha rilevato che i negoziati fiscali in corso proseguono (l’altro ieri l’ultima riunione) a livello tecnico anche durante il periodo elettorale italiano. Inoltre ha ribadito che la firma dell’accordo ‘Rubik’ non sarebbe “un’amnistia fiscale”. Il consigliere federale ha sottolineato che nel 2014 la Svizzera presiederà l’OCSE e l’Italia (nel secondo semestre) l’UE; anche in tale prospettiva è stato siglato ieri un accordo sul rafforzamento della cooperazione italo-svizzera in vari ambiti. “Legittimo” poi l’intervento francese in Mali, pur se occorre perseguire con tenacia una mediazione, cui è stata chiamata a partecipare anche la Svizzera.