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Il Consiglio federale ha formato una delegazione per condurre i negoziati sulla libera circolazione delle persone con l’UE, derivanti dalle disposizioni costituzionali (art. 121° Cost. e art. 197 cpv. 11 Cost.) che prevedono che la Svizzera regoli autonomamente l’immigrazione; la delegazione sarà guidata da Mario Gattiker, direttore dell’Ufficio federale della migrazione (UFM); Henri Gétaz, direttore della Direzione degli affari europei (DAE), sarà coresponsabile dei negoziati.
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Con l’approvazione dell’articolo 121a della Costituzione i cittadini svizzeri si sono espressi a favore del controllo e della limitazione autonomi dell’immigrazione. Il Consiglio federale vuole pertanto negoziare con l’Unione europea (UE) una modifica dell’Accordo sulla libera circolazione delle persone. Come annunciato a giugno e fatte salve le consultazioni necessarie, il Consiglio federale ha deciso di avviare i negoziati con l’UE e ha adottato la bozza del relativo mandato negoziale.

Il Consiglio federale persegue con i negoziati due obiettivi di pari importanza. Da una parte si tratta di adeguare l’Accordo di modo che in futuro la Svizzera possa controllare e limitare l’immigrazione tutelando gli interessi globali dell’economia, dall’altra di assicurare la via bilaterale quale base dei rapporti con l’UE. Il Consiglio federale lo ha stabilito già nel piano di attuazione delle disposizioni costituzionali sulla regolazione dell’immigrazione del 20 giugno 2014.

Il mandato negoziale sarà sottoposto per consultazione alle commissioni della politica estera delle Camere federali, alla Conferenza dei governi cantonali e alle parti sociali.