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Da Betty a Betty
Siamo arrivati alla stagione dell’uva e curiosando a caccia di ricette mi sono imbattuta in una preparazione che mi ha incuriosito e attraverso la quale sono arrivata in un universo di prodotti da cucina a marchio: il mondo Betty Bossi.
fruttauva
In Svizzera il marchio Betty Bossi è un’importante realtà economica che vende sia on line che al dettaglio. Betty nasce nel 1956 come foglio di informazione a scopo pubblicitario distribuito gratuitamente nei negozi di alimentari, come già si usava fare negli USA. E’ proprio dagli Stati Uniti che i produttori traggono ispirazione, lì infatti esisteva, già dal 1921, Betty Crocker, nata per dare risposte personalizzate alle lettere dei consumatori. Le due Betty non vedono la luce per caso ma sono il frutto di studi e ricerche volte a creare una figura che ispirasse fiducia, nella quale le donne potessero rispecchiarsi. La Betty americana nasce dalla mente di una dirigente d’azienda specializzata in economia domestica, il nome fu scelto perché grazioso e tipicamente americano mentre il cognome, Crocker, le fu dato in onore del direttore di una filiale molto amato e andato in pensione. In Svizzera il nome Betty Bossi nasce dalla trovata di una giovane redattrice pubblicitaria: il nome Betty era in voga in quel periodo tutte e tre le regioni linguistiche del paese, il cognome era molto diffuso e, inoltre, l’insieme aveva un bel suono ed era facile da pronunciare. Ancora oggi la firma di Betty Bossi è quella della giovane pubblicitaria.

Il “Corriere Betty Bossi”, originariamente un unico foglio stampato su ambo i lati e distribuito gratuitamente, oltre alle ricette che utilizzano i prodotti di cui era la pubblicità, offriva un menù quotidiano e settimanale, risposte a problemi di cucina e di gestione della casa, attività domestiche, giochi e articoli legati alla vita familiare. Fu un successo.

Nel 1973 oltre al Corriere, ormai in abbonamento, esce il primo ricettario: i libri di ricette sono il cavallo di battaglia del mondo Betty Bossi e sono, probabilmente, presenti in ogni casa svizzera. Alla fine degli anni ’70 le Edizioni Betty Bossi diventano un’impresa indipendente dalla casa madre e dai suoi prodotti, la Unilever, distinguendosi come rivista neutra, specializzata e competente.
Fin dagli anni ’60 la rivista propone alle lettrici degli utensili per la cucina e per la casa in offerta speciale che permettono di risparmiare tempo; nel 1986, Betty apre una scuola di cucina ed esplora anche la cucina etnica e nel 2007 lancia una nuova rivista: “bossi” rivolta ad un pubblico maschile che però ha scarso successo, negli anni 2000 Betty Bossi continua a crescere e a toccare nuovi settori di mercato.

Oggi, dopo tanti anni, le due Betty godono di ottima salute e propongono semilavorati, farine, decori per torte, utensili per la cucina, la casa e il giardino, piccoli elettrodomestici, stoviglie, ricettari, confezioni regalo e prodotti freschi già pronti da consumare, Betty Bossi collabora con Coop, che l’ha acquisita nel 2012, e offre “piatti freschi per tutte le occasioni e per tutti i gusti”; ambedue sono sui maggiori social network (dove dibattono estimatori e detrattori) e continuano ad offrire, con la loro immagine rassicurante, la sensazione di essere supereroi!

Eccoci, così, arrivati alla ricetta che ha attirato la mia attenzione, l’uva in agrodolce agrodolce, ma, vista la stagione, consiglio anche di seguire qualche link legato alla scoperta dell’agresto e delle ricette che lo prevedono.

MdP