Il Presidente Jacques-Simon Eggly lascerà la presidenza dell’OSE al termine del prossimo Congresso degli svizzeri all’estero che si terrà dal 14 al 16 agosto 2015 a Ginevra. Questo l’annuncio dello stesso presidente, all’inizio dei lavori, ai Consiglieri degli svizzeri all’estero riuniti, nel primo giorno dell’Equinozio di primavera, per l’intera giornata, al “Berner Rathaus”, per discutere insieme i vari attuali temi presenti sul tappeto di primario interesse per i cittadini della Quinta Svizzera.
Una lunga maratona, con tanti punti all’orine del giorno, ha caratterizzato come al solito la giornata di lavoro.
Agevolare l’esercizio dei diritti politici dall’estero, favorire la mobilità internazionale della popolazione, rafforzare la presenza internazionale della Svizzera, permettere lo sviluppo della comunicazione con le comunità elvetiche nel mondo, questi i principali temi raccolti in un “Manifesto elettorale 2015” elaborato dal Comitato ed approvato all’unanimità dai membri del Consiglio degli svizzero all’estero, con il quale il Consiglio intende far conoscere i bisogni e le aspettative della Quinta Svizzera.
Sono state riproposte preoccupazioni già formulate durante le elezioni del 2011: mantenimento di una rete consolare sufficiente, solo “nel corso di questa legislatura, ultimi quattro anni, i poteri pubblici hanno chiuso altre 25 sezioni consolari nel mondo, soprattutto in Europa. Complessivamente la rete consolare è stata ridotta della metà dal 1990”, non considerando che il numero di connazionali espatriati è invece quasi raddoppiato da allora – attualmente oltre 750’000 svizzeri vivono all’estero.
Per venire incontro alle esigenze per il rinnovo dei documenti dei cittadini svizzeri sono state realizzate le cosiddette “valige documenti biometrici viaggianti” atte a venire incontro e supplire alle esigenze più improbabili o nelle regioni più impervie, per la rilevazione dei dati biometrici ed il successivo rilascio dei documenti.
Diverse sono state le lamentele espresse dai Congressisti: non esiste più contatto umano con le legazioni, gli orari di ricevimento del pubblico sono ridotti al minimo (dalle 2 alle 3 ore al giorno), incontri blindati con il pretesto “sicurezza”. L’Ambasciatore Burri, intervenuto alla seduta ha annunciato che le “valigie” sono disponibili per quei territori nel mondo ove è stato chiuso il Consolato di riferimento.
La delegazione italiana ha suggerito di utilizzarla in Italia, in occasione del Congresso del Collegamento nel 2016 a Reggio Calabria. Il territorio infatti apparteneva in precedenza ad una sede Consolare oggi chiusa.
La promozione della mobilità degli svizzeri: ancora oggi sussistono degli ostacoli a livello di assicurazioni e di riconoscimento dei diplomi tra la Svizzera e diversi altri paesi.
Infine le relazioni bancarie, ovvero assicurare il mantenimento di relazioni bancarie con gli istituti finanziari svizzeri per i connazionali all’estero. Negli ultimi anni, numerose banche elvetiche hanno disdetto i conti di svizzeri espatriati o si sono rifiutate di offrire loro nuovi servizi.
L’esercizio dei diritti politici è fondamentale per una democrazia semi-diretta, per questa ragione le elezioni saranno anche al centro del prossimo Congresso degli svizzeri all’estero. Oltre 155’000 svizzeri all’estero si sono ormai iscritti nei registri elettorali e prendono regolarmente parte a votazioni ed elezioni federali. Il tema del Congresso sarà infatti “La formazione dei cittadini: garanzia d’una democrazia viva” con l’obiettivo di favorire una maggiore sensibilizzazione e stimolo alla partecipazione della vita politica ed elettorale della Confederazione.
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