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Memore del periodo natalizio e abbastanza infreddolita da voler a tutti i costi accendere il forno per scaldare la cucina, mi sono messa alla ricerca di qualche nuova ricetta da provare. Dopo un po’ ho trovato quello che faceva per me sul sito: Fxcuisine
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Il sito è stato creato da uno svizzero francofono appassionato di gastronomia e cucina, di nome François- Xavier (da cui il nome!). Il sito contiene una serie di articoli e di ricette di varia provenienza: italiane, svizzere, etniche; il trait d’union è la curiosità dell’autore e la sua passione per la cucina e tutto ciò che le ruota attorno che lo porta a curiosare, scoprire, gustare, preparare e raccontare la sue esperienze in questo sito bilingue, inglese – spagnolo, illustrando ricette, tecniche di cottura, testi . La sua passione è veramente infinita: in un articolo racconta di aver comperato ed installato nella sua cucina un forno tandoor casalingo e dà suggerimenti su dove trovarlo!

Il forno tandoor è, tradizionalmente, un forno di terracotta dalla forma di un orcio con un’apertura sul fondo in cui si accende un fuoco alimentato da brace o legna. I cibi si cucinano all’interno del forno su degli spiedi o, come accade per il pane, sulle pareti del forno stesso.

Noi tendiamo ad associare questo forno alla cucina indiana (anche se andrebbero fatte delle distinzioni regione per regione!), in realtà questo metodo di cottura è diffuso dall’India alla Turchia, in tutto i Medio Oriente e nell’Asia Meridionale, nel Caucaso, nei Balcani e, secondo alcuni archeologi, questo poteva essere il tipo di forno in uso presso i Celti, gli Etruschi e altre popolazioni italiche. Come capita spesso nelle cose fondamentali per la vita come il mangiare, questo oggetto e il suo nome hanno origini antichissime: sembra, addirittura, lo si possa far risalire ad una parola accadica citata nell’Epopea di Gilgamesh, risalente al III millennio a.C.. Oggi questo oggetto non è più molto presente nelle cucine moderne, ne esistono però versioni a gas o elettriche che sono poi quelle che possiamo trovare nei ristoranti indiani delle nostre città.

Comunque la ricetta che mi ha portata a questo piacevolissimo sito è quella dei Magenbrot o Swiss Alpine Gingerbreads, come si chiamano nel sito!- che troviamo qui: SWISS ALPINE GINGERBREADS.

La ricetta è illustrata da foto scattate dall’autore stesso e, pur tra digressioni e commenti, è facile da seguire. Per chi non avesse la cannella in stecche, direi che va benissimo usare la cannella in polvere, l’importante è che sia fresca e profumata; per chi, invece, preparerà direttamente il misto di spezie posso dire che le mie erano tritate in modo un po’ grossolano ma andavano bene ugualmente e abbiamo potuto fare un’ottima merenda nella cucina tiepida e odorosa di biscotti!
MdP