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Svizzera ed Unione Europea potrebbero, entro quest’anno, firmare un accordo per collegare i loro Sistemi di Scambio di Quote di Emissioni; l’accordo dovrà, prima di entrare in vigore, essere autorizzato da entrambi i parlamenti: quello svizzero e quello europeo.

Il Sistema di Scambio di Quote di Emissioni (SSQE) è uno strumento che ha lo scopo di ridurre le emissioni di gas serra generate dai maggiori emettitori, in Svizzera raggruppa ben 54 grandi emettitori di CO2, e “il collegamento tra i due sistemi permetterà a queste aziende di accedere ad un mercato più grande e con maggior liquidità e di beneficiare delle stesse condizioni di concorrenza delle imprese europee”.

Dalle consultazioni effettuate per procedere alle modifiche necessarie alla legge su CO2, alla fine di agosto del 2016, emerge che l’accordo sul collegamento gode di un largo consenso.

Il Consiglio federale ha approvato la firma dell’accordo nella seduta del 16 agosto scorso, facendo così in modo che l’accordo possa essere firmato, dalla Presidente della Confederazione Doris Leuthard, nel corso di quest’anno.

Le imprese interessate al sistema di scambio sono, in Svizzera, 54 ed appartengo all’industria cementizia, chimica e farmaceutica, alle raffinerie o al settore dell’acciaio o alla fabbricazione della carta. Il SSQE è impostato su una quantità disponibile di diritti di emissione limitata, gestita secondo il principio del “cap and trade”, che significa che le imprese aderenti hanno, ogni anno e a titolo gratuito, una quota di diritti di emissione che possono utilizzare completamente o che, avendo generato meno emissioni del previsto, possono cedere ad altre aziende che hanno superato la loro quota.