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Il 22 agosto di 150 anni fa nasceva, ad Aarau, Maximilian Bircher-Benner: il padre del müesli.

Medico, si laureò all’Università di Zurigo, fu attratto dai metodi di cura alternativi che in quegli anni si andavano sviluppando e che approfondì viaggiando in Europa; tornato a Zurigo aprì una piccola clinica per l’idroterapia, l’elettroterapia e la terapia fisica e si concentrò soprattutto sulla medicina naturale e sulla dietetica.

Medico e nutrizionista, quindi, nel 1897 aprì il Sanatorium Lebendige Kraft dove curava i suoi pazienti, tra le altre cose, con una dieta da lui ideata a base di vegetali crudi, frutta e cerali, da cui erano banditi carne, the, caffè, bevande alcooliche, cioccolata e che prevedeva, in abbondanza, il piatto principe da lui elaborato: il Bircher Müesli.

Il “piatto dietetico a base di mele”, ispirato ai pasti consumati dai pastori svizzeri composto da fiocchi d’avena, mele, succo di limone, latte, mandorle o nocciole spezzettate.

Una dieta ed uno stile di vita semplice e salutare che conquistò molte persone famose e non, ma che non ebbe il favore della medicina ufficiale dalla quale fu definito un ciarlatano; oggi, però, le sue tesi sull’alimentazione integrale e crudista sono state confermate sotto molti aspetti.